
"Il prolungamento della M4 a Segrate non si tocca! Siamo pronti alle vie legali se il ministro Salvini toglierà i fondi". Il sindaco Pd di Segrate Paolo Micheli nei giorni scorsi ha tuonato sui social contro l'ipotesi del Mit di trasferire i fondi per portare la "blu" dall'aeroporto di Linate verso l'Idroscalo e l'area del futuro polo commerciale Westfield Segrate su progetto per allungare la M5 a Monza. "É una scelta ingiusta, sbagliata e politicamente inaccettabile - sostiene -. La M4 a Segrate è già finanziata con 420 milioni di euro dal Decreto Ministeriale n. 97/2022, con cronoprogramma definito con codice unico. La legge 118/2025 prevede che i fondi non utilizzati entro il 31 dicembre 2025 vengano ritirati dallo Stato. La M4 Segrate non è nell'elenco" dei progetti a rischio "e quindi i suoi fondi non sono soggetti a revoca immediata. I soldi che si libereranno dai progetti bloccati potranno essere usati per altre opere: è da lì che si può finanziare la M5 Monza, non sottraendo i 420 milioni già vincolati a Segrate". Ma il governatore Attilio Fontana (nella foto) si è detto "sorpreso" dalla protesta del sindaco Micheli, ricorda che nel corso di un incontro "appositamente convocato con lui a luglio (Mit, Comune Milano, Regione Lombardia) ha concordato con la proposta del sindaco di Milano Beppe Sala e mia di aderire alle nuove modalità di uso delle risorse del Ministero a vantaggio delle opere che vengono proposte e progettate" e che sono "man mano pronte per partire". Un dietrofront che secondo Fontana "fa venire meno la logica della collaborazione istituzionale ed è poco rispettosa della programmazione della mobilità dell'hinterland milanese".
Il capogruppo regionale del Pd Pierfrancesco Majorino invece si schiera a fianco di Micheli, sostenendo che "a Milano e alla Lombardia servono sia il prolungamento della M5 a Monza che quello della M4 da Linate a Segrate. Togliere le risorse dal progetto della M4 significa dichiarare che la coperta è corta e che di due progetti ne va avanti solo uno".