Fontanelle d’acqua minerale contro le bottiglie di plastica

(...)Ma alle Cinque Terre hanno verificato che, se è vero che una bottiglia di plastica è una specie di astrazione, è altrettanto vero che cento, mille, due milioni di bottiglie di plastica vuote, tante quante se ne abbandonano ad agosto nel territorio del Parco, sono un macello dal punto di vista ambientale. E, come cantava il grande menestrello, non si possono neanche smaltire mangiandole, in nome della rivoluzione ecologica. Insomma: bisognava assolutamente fare qualcosa, per non finire in pochi anni nel degrado più totale col rischio di mettere a repentaglio il futuro turistico e, quindi, anche economico dell’intero comprensorio.
Il rimedio l’hanno studiato e messo a punto Franco Bonanini, presidente del Parco Cinque Terre, e il geologo Marco Zanicchi, all’insegna dello slogan «Bevi puro salvando l’ambiente»: fontanelle pubbliche che zampillano d’acqua fresca, naturale o frizzante in modo da accontentare i vari gusti e, soprattutto, consentire la drastica riduzione, se non la messa al bando - pacifica - delle micidiali, indistruttibili «pet». Ne verranno installate, di queste fontanelle, tanto per cominciare, cinque o sei nella stazione di Riomaggiore, costo unitario: 2mila euro cadauna. Poi, successivamente, ma non troppo in là nel tempo, l’intenzione è quella di dotarne tutte le località dell’area Parco. Spiega, in particolare, Zanicchi, tecnico responsabile del progetto, che «mica si poteva continuare così come adesso. Solo il venti per cento del rifiuto di plastica viene riciclato, il resto finisce nel calderone dei rifiuti generici o addirittura in mare». È qui che l’inquinamento si rivela disastroso: «Il trenta per cento della plastica resta in superficie - insiste il geologo -, ma il settanta lo ritroviamo nel fondo del mare dove, col tempo, si frammenta fino a raggiungere le dimensioni del plancton». Che significa: se lo pappano i pesci, quindi entra nella catena alimentare, e finiamo per ritrovarcelo in tavola.
Ecco perché Bonanini e Zanicchi - ne hanno parlato ieri al Castello di Riomaggiore, in un incontro cui hanno partecipato anche Riccardo Lorenzi e Donatella Ambrosini - ci tengono a spalmare al più presto le fontanelle in funzione anti-pet: «Oltre tutto - aggiunge il presidente del Parco - la materia prima, cioè l’acqua delle Cinque Terre è buonissima. E in ogni caso, noi continueremo a sottoporre a controlli costanti e accuratissimi quello che esce dai rubinetti delle nostre fontane, già rimesse a nuovo e dotate di depuratore e attrezzatura idonea a gassare l’acqua, mantenendola a temperatura fresco-naturale».
Anche le eventuali eccezioni dei commercianti che vendevano le bottiglie di plastica e si trovano a fare i conti con un più o meno drastico taglio di risorse sono destinate a esaurirsi: «Devono capire, e potrei dire che l’hanno già capito - conclude Bonanini - che rispettare l’ambiente e creare le condizioni per una sempre migliore accoglienza non può che giovare a tutti. Altrimenti lo stesso giro d’affari dei negozianti è destinato ad andare a picco, e con questo anche lo sviluppo complessivo del territorio».

Intanto, per chi è affezionato alla bevuta dalla bottiglia, ci sarà sempre la possibilità di acquistare una borraccia, messa a disposizione dal Parco al prezzo promozionale di un euro. Dall’astrazione alla rivoluzione. Limpida. Sarebbe piaciuta anche al grande menestrello.

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