Tagli annunciati e tagli saranno. Stipendio «dimagrito» per i dirigenti apicali, meno società ed enti regionali, addio alleccesso di consulenze esterne. È, insomma, per una macchina burocratica più leggera che sta lavorando in questi giorni la presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Le forbici della governatrice si sono concentrate ieri sulle tre figure di vertice dellamministrazione di via Cristoforo Colombo. La giunta, infatti, ha approvato una delibera che taglia da subito del dieci per cento lo stipendio del capo di gabinetto e del segretario generale (che passano da 211 mila euro lordi a 189 mila euro lanno) oltre a quello del vice-capo di gabinetto (che troverà in busta paga 181 mila euro e non più 201 mila). Un taglio, ha tenuto a sottolineare la Polverini, applicato sullintera retribuzione e che quindi non va confuso «con quello previsto dalla manovra del governo che sarà applicato solamente nel 2011 e che sarà a scaglioni». Ma i tagli non si fermeranno qui: «Stiamo lavorando - ha affermato lex sindacalista - su tutta la struttura, anche sulle società e gli enti regionali: sono previsti degli accorpamenti e delle chiusure». Inoltre, ha aggiunto Polverini, «Marrazzo aveva quindici-venti persone nellufficio stampa, per quanto mi riguarda non credo ne servano così tante. Spendeva inoltre un milione di euro in consulenze, e non penso che me ne avvarrò così tanto anche io. Del reasto in un momento di difficoltà delleconomia nazionale come questo - ha spiegato ancora - abbiamo il dovere di garantire una giusta burocrazia e il suo giusto peso economico».
Intanto la presidente della Regione ha affermato anche di aver messo un po di ordine nella situazione del personale regionale, che nei giorni scorsi era stato oggetto di serrati controlli dellIspettorato del Lavoro: «Quando mi sono insediata - ha rivelato - cera ancora lo staff di Piero Marrazzo che ha percepito lo stipendio fino allultimo giorno. Io non sono certo una che caccia i lavoratori, quindi non potevo far entrare immediatamente i miei uomini. Ma ora, scaduti i contratti, è tutto in regola.
Il tutto in nome di una stabilizzazione finanziaria e una competitività economica «con lobiettivo di ridurre le spese e gli sprechi in un contesto» ha concluso il presidente della Regione Lazio Renata Polverini.
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