Roma - Essere prudente in merito alle intercettazioni sulle scalate bancarie, depositandone, come prevede la legge, solo quelle strettamente attinenti alle inchieste in corso. Sarebbe questo il consiglio che il pg di Milano Mario Blandini avrebbe rivolto al gip Clementina Forleo, alla quale avrebbe detto anche di essere venuto a conoscenza di preoccupazioni del ministro degli Esteri Massimo D’Alema sull’eventuale diffusione del contenuto di alcune sue conversazioni, nelle quali il leader dei Ds avrebbe fatto commenti non positivi su alcuni dei suoi compagni di partito, tra cui Piero Fassino.
È uno dei punti emersi nell’audizione di ieri del gip milanese davanti alla Prima Commissione del Csm: Clementina Forleo, infatti, avrebbe raccontato ai consiglieri di Palazzo dei Marescialli questo colloquio avuto con Blandini, con il quale, secondo quando la stessa giudice avrebbe affermato, è legata a buoni rapporti. La Prima Commissione si riunirà ancora domani nel primo pomeriggio per decidere come procedere in merito al fascicolo aperto sulle dichiarazioni del gip Forleo: possibile l’acquisizione degli atti da Brescia, dove la Procura ha aperto un’inchiesta sulla vicenda, ma anche la convocazione di altri magistrati, quali il pm bresciano Fabio Salomone e il presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, per capire quale sia esattamente la situazione del gip Forleo negli uffici giudiziari milanesi. «L’eventuale passaggio da un’audizione libera ad un prosieguo di approfondimento - ha rilevato il vicepresidente del Csm Nicola Mancino - è una decisione che spetta alla Commissione».
Il Pg della Cassazione: "Nessuna azione disciplinare" "Non è stata iniziata finora alcuna azione disciplinare nei confronti del gip Forleo. Si vedrà". Così il procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli, titolare dell’iniziativa disciplinare nei confronti dei magistrati, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano notizie su un eventuale procedimento a carico del gip di Milano. Proprio ieri il magistrato, è stato ascoltato dalla prima commissione del Csm. E nel corso dell’audizione si è parlato delle pressioni che l’ex giudice istruttore, Ferdinando Imposimato, avrebbe paventato sul procuratore generale della Cassazione, perché avviasse l’azione disciplinare contro di lei.
La Bongiorno: "Al Csm nè ritrattazione nè lacrime" "Durante l’audizione di ieri al Csm la dottoressa Forleo ha chiarito di non aver reso dichiarazioni ai mezzi di informazione su pressioni o intimidazioni, da parte di soggetti istituzionali, dirette a interferire sulla sua funzione di giudice per le indagini preliminari", a precisarlo è l’avvocato Giulia Bongiorno, legale del gip di Milano, aggiungendo che non ci sono state nè "ritrattazioni, nè lacrime". "Quanto all’effettiva esistenza delle pressioni o interferenze - aggiunge Giulia Bongiorno - la dottoressa Forleo ha precisato di aver riferito, il 5 novembre, i fatti a sua conoscenza all’autorità giudiziaria di Brescia competente a valutarne la rilevanza ed ha chiesto l’acquisizione del relativo verbale, nonchè la sospensione dell’audizione per confrontarsi con il proprio avvocato sulla possibilità di riferire al Csm i fatti oggetto delle dichiarazioni rese a Brescia. Ripresa l’audizione, la dottoressa Forleo ha esposto le circostanze già descritte a quella autorità giudiziaria". Quando saranno resi noti i verbali - dice ancora il legale - "sarà agevole constatare che la dottoressa Forleo, innanzi all’autorità giudiziaria e al Csm, ha elencato in modo dettagliato i fatti e le circostanze a sua diretta conoscenza, la cui rilevanza, ovviamente, sarà valutata dalla magistratura". Nel corso dell’audizione, la dottoressa Forleo ha avuto solo alcuni brevi momenti di commozione - conclude l’avvocato Bongiorno - nel rievocare la ricezione di proiettili e lettere minatorie contro le persone dei genitori, quella del marito e sua, nonchè recenti messaggi allusivi a morti sospette di soggetti indagati in processi da lei trattati".
"Su De Magistris faremo presto" La procura generale della Cassazione "non tarderà" a pronunciarsi sul ricorso contro l'avocazione dell’inchiesta "Why not", presentato dal pm di Catanzaro Luigi De Magistris. Lo assicura lo stesso pg della suprema corte, Mario Delli Priscoli, interpellato a margine dei lavori del plenum del Csm, nel giorno in cui il magistrato calabrese è stato ascoltato dal suo ufficio nell’ambito dell’istruttoria disciplinare avviata a suo carico.
La decisione sul ricorso di De Magistris, dice Delli Priscoli, "non tarderà": "Arriverà sicuramente entro il mese, può essere domani o il 30... - aggiunge il pg della Cassazione senza sbilanciarsi -. Per il momento sto studiando".
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