Onorevole Marco Formentini, ma serve chiudere il centro due giorni alle auto per combattere lo smog?
«Penso siano provvedimenti che vogliono essere solo dimostrativi».
Il sindaco Giuliano Pisapia ci crede, dice che «l’inquinamento è diminuito».
«Penso che anche in lui ci sia la consapevolezza della quasi inutilità. Il miglioramento sarà stato minimo».
Giusto bloccare venerdì è sabato?
«Son giornate in cui la gente va a lavorare. Siamo a Milano, non capisco».
I commercianti gli hanno portato carbone a Palazzo Marino.
«Hanno giustamente fatto le loro rimostranze. È già dura così, ci manca anche di mettere il bastone tra le ruote a questo refolo di ripresa sotto le feste».
E quindi?
«Sono sicuro che il sindaco registrerà questo risultato nullo».
Non possiamo morire di smog.
«Il problema è che nessuno prende provvedimenti organici di area vasta».
Lo dicono tutti.
«In questi momenti si soffre ancor di più la mancanza della città metropolitana di cui si parla da trent’anni».
E allora?
«Pisapia deve farsi promotore di un coordinamento tra i Comuni per adottare provvedimenti organici».
Niente più blocchi?
«Piuttosto le targhe alterne. Un provvedimento più duraturo ed efficace».
E aumentare il trasporto pubblico?
«Certo. Anche se a Milano ce n’è abbastanza. Basta vedere le altre città».
Eppure non è sufficiente.
«Milano è una città d’avanguardia e il traffico è un problema congenito».
Bisognerà pur scoraggiare l’uso dell’auto.
«Facciamo pagare chi la usa».
Da gennaio fanno 5 euro per tutti.
«La soluzione giusta. Anche se 5 euro sono tanti. Comunque chi è costretto a usare l’auto paga volentieri, chi la usa per divertimento è giusto sia punito».
I residenti? Lei abita in centro.
«Ecco, per loro è un po’ caro. La franchigia è troppo bassa e gli ingressi a 2 euro al giorno sono troppi».
Lei riaprì il centro alla auto.
«Trovai il centro chiuso, ma decine di migliaia di permessi. Quello che succede oggi con le corsie preferenziali».
E lei?
«Decisi di smettere di dividere i milanesi tra stupidi e furbi. Feci studiare il problema dagli esperti e nacquero gli spicchi in centro. Non si poteva passare da uno all’altro».
Un sistema che funzionava?
«Forse sì, visto che gli spicchi ci sono ancora oggi. Era sicuramente più etico della finta chiusura con troppi permessi».
Poi pedonalizzò via Dante.
«Avevo vissuto a Parigi e Bruxelles. Copiai da lì e ne vado ancora fiero».
I commercianti protestarono.
«Poco.
Un voto a Pisapia nella lotta allo smog?
«Non arriva alla sufficienza. Diciamo dal 5 al 6. Deve studiare un po’ di più».
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