Formigoni: "Attenti a non eleggere il tabaccaio all’angolo"

«Mi auguro che i congressi siano convocati nelle prossime ore. A maggior ragione se dovessero esserci le elezioni anticipate, perché altrimenti poi la gente ha la testa altrove». Romano La Russa, assessore regionale e coordinatore provinciale del Pdl, è convinto che il voto politico e i lavori congressuali siano perfettamente compatibili.
Il coordinatore Mantovani ha proposto i congressi per il 26 e 27 novembre. Lei è d’accordo?
«Siamo tutti d’accordo. A livello regionale siamo concordi nel chiedere i congressi. A questo punto speriamo solo che a Roma siano d’accordo».
Si dice che gli ex An abbiano collezionato molti iscritti...
«Non c’è una componente di An o ex An. Non so a che cosa si riferisca».
Assessore, detta così, sembra una battuta...
«Intendo dire che stiamo lavorando con buon profitto per arrivare a questi congressi nel mondo più unitario possibile».
Ma alla fine dei congressi non si va alla conta?
«Pensiamo a congressi più unitari possibile, ma questo non vuol dire unanimisti. È importantissimo sfruttare l’entusiasmo, il boom di iscrizioni che ha sorpreso anche noi, il momento propositivo che arriva dalla nostra gente. Andare adesso ai congressi prevede molti lati positivi, è un modo di rilanciare il partito, di tornare a far politica».
A dire il vero sembra un momento molto difficile per il Pdl.
«È un momento che presenta lati positivo. Il principale è che, contrariamente a quanto alcuni giornalisti possano immaginare, non c’è nessuna bagarre né nessuna guerra. Siamo consci che è un momento difficile per il Paese e siamo determinati ad affrontarlo».
Il Pdl si prepara ad andare ai congressi con meccanismi di incompatibilità molto severi. Condivide?
«Dico che se allarghiamo le incompatibilità, allora le incompatibilità devono valere per tutti. Che differenza c’è tra un assessore e un consigliere regionale? Oppure qual è la differenza tra un assessore e un parlamentare? Se si ragiona così, tutti a un certo punto hanno interesse a trovarsi nei posti giusti per essere candidati...».


Qual è la sua proposta?
«La mia posizione personale è che contesto il criterio di scelta tra partito e istituzioni. Il coordinatore dovrà coordinare le correnti, non è il duce supremo. Sono convinto che l’incompatibilità sia l’ultimo dei problemi...».

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