nostro inviato a San Pietroburgo
Cè anche la Lombardia tra i partecipanti al Forum economico internazionale di San Pietroburgo. Si discute di investimenti, competitività, crescita e Roberto Formigoni è tra i relatori. Parla sulla nave Vittoria ancorata sulla Neva mentre poco lontano il ministro dello Sviluppo, Pierluigi Bersani, era invitato a un dibattito parallelo. Lombardia e Italia, ciascuno atteso in Russia a dire la sua, e se non è una contrapposizione è limmagine di una separatezza, di un modello diverso e non sempre concorde da proporre al mondo.
Alla fine resta solo il governatore Formigoni a parlare per lItalia. Formigoni sottolinea il significato politico del suo intervento, richiesto dal ministero dello Sviluppo e del commercio della Federazione russa: «Questo invito per me è particolarmente importante, significa che la Lombardia è un interlocutore autonomo e interessante, il cui parere si vuole conoscere». Aggiunge: «Il ruolo degli enti subnazionali è cruciale per attuare politiche di sistema nelleconomia globalizzata». Insomma, è tra Regioni e non solo a livello centrale che si trovano le soluzioni migliori. Si confronta con Valery Okulov, presidente della Aeroflot, la compagnia russa in corsa per entrare in Alitalia. Nelle pause della tavola rotonda a cui partecipano insieme gli ricorda che «in Lombardia si aspettano un piano industriale che tenga conto del fatto che la gran parte dei passeggeri sono al Nord e che al Nord si stacca la gran parte dei biglietti». Un piano industriale vero per Alitalia, come ripete da tempo il governatore, deve riconoscere la centralità di Malpensa. Formigoni spiega ai russi a caccia di ricette (e di capitali stranieri) per il futuro che la crescita della Lombardia in questi anni è nata da «unalleanza forte tra il sistema produttivo lombardo e il governo della Regione».
Idea di attualità a queste latitudini. The St.Petersburg Times (il quotidiano in lingua inglese della città), nel giorno di apertura del Forum, denuncia proprio la lontananza tra governo e cittadini e le pastoie burocratiche come i principali ostacoli incontrati dagli investitori stranieri in Russia. Per la due giorni del Forum di San Pietroburgo, i relatori hanno dovuto pagare quattromila euro e millecinquecento euro gli uditori. Un investimento di settemila euro per la Regione. «Paese che vai, usanza che trovi», commenta senza polemica il governatore. A San Pietroburgo si conclude la missione della Regione in Russia, che ha toccato Mosca e la siberiana Novosibirsk, tra incontri politici (in particolare con il vicepremier, Aleksej Kudrin) e accordi economici.
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