Formigoni: «Era un protagonista discreto» La Moratti: «Il suo un capitalismo familiare»

«Un uomo che ha incarnato in modo esemplare le virtù lombarde del lavoro, dell’intrapresa, della responsabilità sociale». Così il governatore Roberto Formigoni alla notizia della scomparsa di Leopoldo Pirelli. «Con la sua proverbiale discrezione - aggiunge - è stato uno dei protagonisti della nostra vita economica e culturale. Per cinquant’anni impegnato nella sua impresa, ha fatto conoscere nel mondo la qualità della nostra produzione». Per Letizia Moratti, «scompare un simbolo dell’imprenditoria italiana e milanese, una delle figure più rappresentative del Dopoguerra, immagine di un “capitalismo familiare” che credeva nei valori umani e nelle qualità della persona». E poi il sindaco rende omaggio a «un uomo dal carattere schivo, riservato e nello stesso tempo un industriale che non si è mai sottratto al confronto aperto anche in periodi di aspri contrasti politici e sociali». «Milano e il Paese - il cordoglio del presidente della provincia Filippo Penati - perdono un uomo di grande valore e intelligenza che con la sua dedizione e apertura è stato un esempio di produttività e innovazione imprenditoriale».
Cordoglio in Assolombarda, il cui presidente parla di «gravissima perdita per tutti gli imprenditori milanesi». «Con lui - le parole di Diana Bracco - scompare non soltanto un grande protagonista, ma anche un simbolo dell’Italia e di Milano che lavora e produce, un personaggio che rimpiangeremo per la sua intelligenza, la sua cultura e il suo stile. Qualità che gli hanno permesso di scrivere molte pagine della storia economica del Paese». «È stato un simbolo dell’industria milanese e italiana - aggiunge il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli - che ha interpretato il lavoro dell’impresa da innovatore, affrontando e vincendo la sfida della globalizzazione. Ha presidiato con la sua attività la frontiera della modernità, esprimendo una sintesi avanzata dell’imprenditoria milanese, fatta di lavoro, innovazione e apertura internazionale». «L’ingegner Pirelli è stato per me un maestro - ricorda il presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera -, cui sono stato legato da grande affetto e profonda stima. Una figura di riferimento, umana e morale prima ancora che professionale. Da lui ho imparato il valore dell’impegno nel lavoro, della serietà, dello scrupolo, della capacità di coniugare gli interessi dell’azienda con quelli più generali del sistema Paese, il senso rispettoso delle istituzioni e l’etica della responsabilità, economica e civile». La Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi ricorda «con rimpianto e affetto Leopoldo Pirelli», si legge in una nota.

Una «grande figura di industriale, attento alla vita culturale e attivo sostenitore della nostra istituzione che è vicina nel suo dolore a Rosellina Archinto», presidente del consiglio generale e dell’assemblea dei soci.

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