Formigoni fa poker, Bossi vuole fare il sindaco

Il governatore rifila 23 punti a Penati e sale da trionfatore al Pirellone per la quarta volta: «Vittoria straordinaria». Il Pdl resta il primo partito lombardo e il capo della Lega punta a Palazzo Marino anche se non sfonda a Milano. La festa di Formigoni. Oggi il verdetto dei Comuni. Il candidato del Pd Penati, la seconda sconfitta è la più amara

Formigoni fa poker, Bossi vuole fare il sindaco

Quarto mandato per Roberto Formigoni. Sospinto anche dal vento favorevole della Lega, il governatore si aggiudica i prossimi cinque anni al Pirellone. Il presidente della Lombardia ha stracciato lo sfidante del Pd, il plurisconfitto Filippo Penati, che l’anno scorso aveva già perso la poltrona di Palazzo Isimbardi.
La partita tra i due è finita 56 a 33, mentre Savino Pezzotta, candidato dell’Udc, si è fermato sotto quota 5 per cento. Formigoni festeggia il successo (e il compleanno) al Marriott con bandiere e brindisi fino a tardi. E attacca la Corte d’Appello per il caso delle liste elettorali: «Per giorni hanno detto che i nostri dirigenti erano degli incapaci. Abbiamo vinto nonostante lo stop che ci ha penalizzato per oltre una settimana. I cittadini evidentemente apprezzano le riforme che abbiamo fatto in questi anni».
Il Pdl si è confermato primo partito della regione, seguito a cinque punti di distanza dalla Lega. Umberto Bossi, forte del risultato raggiunto, rilancia e chiede di occupare Palazzo Marino. La mossa è un attacco a sorpresa: «Proporrò il mio nome al consiglio federale come sindaco di Milano, poi vedremo». Formigoni non si scompone per i successi del Carroccio, giunto quasi a tallonare il Pdl dopo una rincorsa che va avanti da due anni: «Sono alleati, gioisco per il loro risultato e mi sembra che non ci sia più spazio per la sinistra». Si dice soddisfatto anche il candidato dell’Udc, Savino Pezzotta: «È un risultato importante, bisogna tener conto che siamo piccoli, siamo da soli e abbiamo fatto una campagna contro dei colossi».
In Regione partono già i primi vertici sulla nuova giunta. Il vicepresidente, Andrea Gibelli, spiega che la Lega è interessata ad Attività produttive, Lavoro e Pmi e fa valere i numeri: «Il Pirellone si è tinto più di verde, il rapporto tra Lega e Pdl è di uno a uno e avremo assessori in proporzione ai risultati».


C’è anche Renzo Bossi tra coloro che sono pronti a entrare nella squadra di Roberto Formigoni. Il giovane figlio del Senatùr si schermisce: «Vediamo, decide il presidente». Il padre lo spinge: «È il primo degli eletti di Brescia».
Oggi intanto arriverà anche il verdetto delle Comunali.

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