Leggi il settimanale

Formigoni a Di Pietro: «Ci accusi ma ti fai curare da noi»

«Attenzione a non buttare via il bambino con l’acqua sporca. Perché se è vero che il sistema sanitario lombardo ha dei problemi, ai Riuniti di Bergamo c’è un'eccellenza a tutti i livelli che va salvaguardata e valorizzata». Così parlava Antonio Di Pietro all’indomani della sua riuscitissima doppia operazione che gli ha salvato la vita. Un delicato intervento all’aorta dopo il quale si è in sentito nello spirito e nel desiderio di ringraziare i due chirurghi in modo a dir poco inusuale. Il leader dell’Italia dei valori ha comprato un’intera di pagina di pubblicità sull’Eco di Bergamo per ringraziare l’ospedale per la professionalità che ha permesso lo scampato pericolo.
Adesso la sua aorta occlusa è tornata al centro della pubblica attenzione. Questa volta a parlare dell’intervento di Di Pietro è il presidente della Regione, Roberto Formigoni, a cui proprio il Di Pietro salvato ha chiesto le dimissioni attraverso il suo blog a causa delle inchieste per tangenti che hanno colpito esponenti del consiglio regionale. «Di Pietro vomita on line. Rispondo con l’efficienza di Regione Lombardia. Quella stessa che lo ha operato e curato pochi giorni fa. Fatti, non parole» scrive Formigoni su tweet. Insomma, un battibecco in rete tra i due politici, che invece in passato avevano dato prove di collaborazione istituzionale sulle infrastrutture della Lombardia.
«Formigoni non fare il finto tonto» è il titolo dell’intervento in cui Di Pietro accusa il governatore lombardo di guidare una Regione in cui «la corruzione è un sistema». Da sempre, secondo Di Pietro, ma ancora di più negli ultimi anni. Conclusione: «Se davvero Formigoni vuol fare una cosa buona e utile per la Lombardia, cominci da se medesimo, dando lui le dimissioni al fine di permettere agli elettori lombardi di poter liberamente e democraticamente scegliere un altro Consiglio regionale, essendo risultato (anche) quello attuale molto compromesso con quel “sistema di corruzione” che Formigoni si ostina a non vedere».
Da parte sua, il presidente della Regione ha difeso la Lombardia dall’accusa di essere la maglia nera del Paese per quel che riguarda la legalità, parlando dell’inchiesta che ha toccato il leghista Davide Boni: «Cassano d’Adda, per chi non lo sapesse, è un Comune di 15mila abitanti. Lì le indagini, tutte da verificare, parlano di un asse tra Pdl e Lega, quindi limitiamo l’orizzonte della cosa».

Secondo Formigoni, questa potente lente di ingrandimento spesso non è utilizzata altrove: «Il problema della corruzione ipotetica o reale riguarda veramente tutta Italia». Dall’Emilia Romagna a Bari, al caso Margherita all’indagine sulla vendita di Sea, l’elenco è lungo. «Se non vogliamo strumentalizzare dobbiamo esaminare il problema nella sua ampiezza. Io ci sto».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica