(...) Roberto Formigoni fa il confronto con le altre regioni italiane, molte delle quali in deficit e con spese sanitarie decisamente più alte: «Come tutti sanno, la sanità lombarda è la migliore dItalia, lunica in pareggio e senza debiti. Riceviamo dallo Stato meno soldi di tutti gli altri». Dichiarazioni che diventano quasi uno sfogo: «Qualcuno vuol far credere che siamo corrotti mentre invece non sarebbero corrotte le regioni che hanno debiti per miliardi di euro e li fanno pagare ai cittadini? E fanno servizi pessimi! Tanto è vero che i loro cittadini vengono in Lombardia per farsi curare». Conclusione: «Ormai non ci crede nessuno alla favola che siamo efficienti ma corrotti».
Lopposizione continua ad attaccare e a chiedere le dimissioni del presidente della Regione. E un sondaggio di SkyTg24 rileva come il 64 per cento dei partecipanti sarebbe favorevole a un addio allincarico da parte del governatore. Al contrario, il 36 per cento dei votanti, non crede ci siano gli estremi per le dimissioni del presidente della Regione Lombardia. Percentuali che segnalano una spaccatura nellopinione pubblica, con un drappello consistente di sostenitori a oltranza del governatore che si oppone a una maggioranza che a botta calda vorrebbe dimissionarlo.
«Non rispondere e non dimettersi da parte del governatore, è un atteggiamento micidiale per lintera politica nel suo rapporto con i cittadini» dice il pd Giuseppe Civati, che molti ritengono un aspirante candidato governatore. Molto polemico anche un altro potenziale sfidante per la presidenza della Regione, lassessore comunale Bruno Tabacci, che in unintervista a Repubblica parla di «paravento di un sistema di potere opaco che gestisce miliardi di euro senza alcun controllo».
Uno scenario che porta lUdc a prendere le distanze dalla sinistra. «Siamo stupiti e turbati da questa campagna elettorale che si è aperta nel centrosinistra. Non si può approfittare della confusione attuale per un braccio di ferro interno sui giornali» dice Christian Campiotti, segretario regionale del partito di Casini. E aggiunge: «Siamo garantisti. Non è uniscrizione nel registro degli indagati che ci può far cambiare la nostra posizione». Non manca qualche perplessità: «Abbiamo il timore che la Lombardia si avviti su questa questione».
Continuano ad arrivare dichiarazioni di sostegno dal mondo politico, anche su twitter. Parla anche Magdi Cristiano Allam: «Il garantismo vale anche per Formigoni, che non può essere condannato a mezzo stampa. Resta lo sconforto personale al di là delle sentenze».
Formigoni sfida i pm: «Indagate pure»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.