MilanoNessuna «ipotesi di dimissioni». «È tutta panna giornalistica». Ostenta ancora serenità il governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Deciso a fronteggiare gli attacchi di una Lega ormai balcanizzata. Esperienza nuova per un partito nato e cresciuto allombra di un padre padrone come Umberto Bossi che, dalla solitudine della sua opposizione al governo Monti, lancia ultimatum e anatemi al Pdl. Prima laut-aut a Silvio Berlusconi, invitato a «mollare» Monti pena la minaccia di «sfasciare» la Regione Lombardia, poi gli attacchi al Pirellone dove «ne arrestano uno al giorno». Con leuroparlamentare Francesco Speroni che attacca: «Berlusconi ha detto chiaramente che non staccherà la spina al governo Monti. Quindi noi toglieremo la fiducia alla giunta Formigoni».
Fughe in avanti non condivise da molti colonnelli. Anche perché proprio un leghista, Andrea Gibelli, della Regione è vicepresidente. E perché in tanti sono consapevoli che una rottura nel centrodestra in Lombardia provocherebbe una reazione a catena nelle giunte leghiste di Piemonte e Veneto. Da dove, non a caso, il governatore Luca Zaia ieri ha fatto sapere che la giunta «non andrà a casa» anche se, dopo lultimatum di Bossi a Berlusconi, la Lega dovesse far cadere Formigoni. Segno che anche nel Carroccio cè ben poca voglia di tornare su quei banchi dellopposizione cui li condannerebbe un divorzio dal Pdl.
Ecco perché anche Formigoni sembra aver poco timore. «Attendo serenamente che la Lega presenti la mozione di sfiducia - ha ripetuto ieri - Ma non commetterà questo errore esiziale. Sono sicuro che non metterà fine a un governo che sta lavorando bene e nel quale la Lega ha gli spazi che le competono». E ricorda come siano ben tre le legislature in cui in Lombardia è proseguita lalleanza. «A ogni elezione i nostri partiti hanno registrato un consenso crescente, segno dellapprezzamento dei cittadini per il lavoro e il frutto della nostra collaborazione». Per questo proprio Formigoni si dice «convinto che la Lega non commetterà un suicidio politico». Gli attacchi di Bossi? «Bossi - replica il governatore - solleva con Berlusconi un problema che riguarda il governo Monti, la politica nazionale. Ma non farà lerrore di far ricadere sulla Lombardia queste difficoltà. Che con la Lombardia non centrano proprio nulla». Anche se in casa leghista le rese dei conti non sono certo finite. E non a caso a girare ora è il nome di Luciana Ruffinelli, la presidente della commissione Cultura che potrebbe rientrare nel rimpasto di giunta a cui sta lavorando Formigoni.
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