Cherchez la femme. Nei corridoi della Regione è ormai aperta la caccia alla donna. Perché dato ormai per scontato lingresso in giunta della pidiellina bresciana Margherita Peroni attualmente presidente della prestigiosa commissione Sanità e Assistenza, ora si cerca il secondo nome. Inevitabilmente di donna. Soprattutto se il maxi rimpasto di giunta previsto in un primo momento, dovesse come pare essere ridotto a un rimpastino. Il cambio di un paio di assessori e la nomina del nuovo segretario dellufficio di presidenza del consiglio regionale dopo le dimissioni del consigliere Massimo Ponzoni. Per il secondo posto da assessore è ormai tramontata la candidatura della leghista Luciana Ruffinelli. Un intervento di Umberto Bossi sembra aver bloccato luscita del medico personale Luciano Bresciani. E non sembra essere a rischio nemmeno lo scranno di Monica Rizzi, lunica donna nella giunta Formigoni. E a cui il Senatùr è sempre molto riconoscente per aver «pilotato» la campagna elettorale che ha portato il «Trota» Renzo Bossi a guadagnarsi un posto in consiglio regionale. Anche se le indagini aperte dalla magistratura sui presunti dossier forse raccolti proprio dalla Rizzi per sbarazzarsi di nemici politici allinterno della Lega, potrebbero rendere un po meno sicura la sua posizione. Esclusa la candidatura di Monica Guarischi, prende ancor più corpo la ricerca dellidentikit della futura «assessora». Forse, in tempi di tecnici al potere, quello di una candidatura di gran prestigio, magari una professoressa delluniversità Cattolica, esperta di diritto ed economia e già vista sul podio del Meeting di Rimini. Si dice anche cercata dal premier Mario Monti al momento di formare la sua squadra e gradita al vice presidente della Camera Maurizio Lupi.
Anche (o soprattutto) di questo si è discusso ieri sera ad Arcore, durante lincontro con Silvio Berlusconi del coordinatore regionale Mario Mantovani e del governatore Roberto Formigoni. Che però depista, consapevole che il rebus assessori stia diventando sempre più scottante. «Un incontro programmato da tempo. A tema - assicura Formigoni - non il rimpasto, ma unanalisi della situazione politica nazionale e regionale». In realtà lincontro ha sancito il via libera al rimpasto, che, è stato deciso, dovrà avvenire entro in fine settimana. Sul tavolo i rapporti con la Lega dopo lultimatum di Bossi, ma anche e soprattutto le posizioni dellassessore alla Cultura Massimo Buscemi e del sottosegretario Francesco Magnano. Il primo dato in partenza, ma per cui Formigoni chiede «unuscita onorevole». Per il secondo, invece, proprio ad Arcore ci sarebbero resistenze. Da non sottovalutare il vento dellantipolitica. Con la Lega pronta a cavalcare lindignazione popolare nel caso di uneccessivo ricorso a tecnici o politici esterni al consiglio. Ogni nuovo ingresso, infatti, costa al lordo oltre 20mila euro al mese. Che in tempi di crisi rischiano di irritare lopinione pubblica.
Tutta da giocare anche la partita delle presidenze di commissione. Da assegnare lAgricoltura liberata da Carlo Saffioti diventato vice presidente del consiglio al posto di Franco Nicoli Cristiani. In corsa il formigoniano Mauro Parolini. Proprio per questo sarà difficile che alla Sanità, a sostituire la Peroni, possa arrivare il candidato più quotato e che piace anche allopposizione, un cardiologo come Stefano Carugo, di stretta osservanza ciellina. E allora, per riequilibrare le quote, il rimpasto si potrebbe ampliare agli assessori formigoniani Carlo Rossoni o Giulio Boscagli. Possibilità di promozione per Angelo Giammario, mentre Sante Zuffada vuol rimanere presidente di commissione e Doriano Riparbelli, alla sua prima volta in consiglio, non sembra avere lesperienza sufficiente. Da ridiscutere, in area Lega, le posizioni dellassessore Daniele Belotti e del sottosegretario Massimo Zanello. Tramonta, sulla sponda ex An, la possibilità di un passo indietro di Romano La Russa per diventare coordinatore regionale. La corrente punta decisa su Sandro Sisler, assessore allUrbanistica di Carate Brianza.
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