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Formigoni va in Usa per lanciare l’Expo «Grande occasione»

Milano «Hillary Clinton mi ha assicurato che gli Stati Uniti parteciperanno all’Expo di Milano». Roberto Formigoni racconta con evidente orgoglio lo scambio di battute con il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, e le rassicurazioni ricevute durante il ricevimento al Dipartimento di Stato che ha dato informalmente il via al simposio dedicato all’agricoltura e alla sicurezza alimentare, inserito nel programma ufficiale del G8 2012.
Ma c’è di più. Riferisce l’agenzia di stampa Ansa che «nel suo intervento di fronte a un centinaio di esperti e capi di stato e di governo, Hillary Clinton ha sottolineato come l’Italia, nel G8 dell’Aquila, sia stato il primo Paese a porre la questione della fame al centro dell’attenzione del club dei grandi del mondo». Un riconoscimento al piano di riduzione del debito proposto dal governo Berlusconi durante il G8 in terra d’Abruzzo.
Il presidente della Regione Lombardia è commissario generale di Expo 2015, l’Esposizione universale che ha per tema «Feed the Planet, Energy For Life», «Nutrire il pianeta, energia per la vita». Un soggetto voluto dall’allora sindaco di Milano ed ex commissario generale dell’Expo, Letizia Moratti, poi adottato e sponsorizzato da Roberto Formigoni e dal gruppo di lavoro della Regione, guidato dal sottosegretario regionale con delega all’Expo, Paolo Alli. «Expo 2015, Nutrire il pianeta, energia per la vita» è entrato tra i partecipanti del simposio sulla fame nel mondo organizzato dall’amministrazione Obama proprio alla vigilia del vertice dei G8.
Ai lavori del simposio, organizzato presso il Centro del commercio dedicato a Ronald Reagan, sono presenti capi di Stato come il presidente della Tanzania, Jakaya Kikwete, il presidente del Ghana, John Atta Mills, rappresentanti delle Nazioni unite, di multinazionali come Monsanto, Elanco, Walmart e della fondazione Bill & Melinda Gates. «La partecipazione al simposio rappresenta una straordinaria occasione di promozione internazionale dell’Expo 2015. L’evento di Washington è importante per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e per arricchire i temi che l’Expo sta approfondendo», spiega Formigoni da Washington.
Secondo i collaboratori del governatore lombardo, tra gli obiettivi della missione di 48 ore negli Stati Uniti di Formigoni c’è l’intenzione di «condividere le proposte finali del documento strategico di Expo 2015 che il commissario generale lancerà nelle prossime settimane», oltre che «promuovere e presentare una piattaforma universale in grado di ospitare dibatti ed eventi promossi anche da organizzazioni internazionali».
Il simposio di Washington, spiega Formigoni, è la prima tappa di «una strategia che intende promuovere il ruolo di Expo in diverse occasioni internazionali come Rio+20, il Forum delle Nazioni Unite a Yeosu, il vertice dell’alimentazione della Fao a Roma e il World Economic Forum di Davos». Insomma, una lunga serie di appuntamentei internazionali per l’Esposizione universale.


Formigoni sottolinea l’importanza della manifestazione non solo per Milano e la Lombardia, ma per l’intero Paese: «Per sei mesi l’Italia dovrà esprimere il meglio di sé. Prevediamo la presenza di venti milioni di persone». Una conclusione all’insegna dell’ottimismo economico, in questo tempo di crisi: «L’Expo segnerà il rilancio globale dell’Italia all’uscita della crisi».

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