Roma - Nello Formisano, capogruppo al Senato dell’Italia dei Valori, la riforma elettorale potrebbe segnare la vostra scomparsa, viste le parole di Veltroni...
«Le parole di Veltroni sono gravi ed offensive, e lo abbiamo scritto in un comunicato. Noi dell’Italia dei Valori non ci possiamo sentire rappresentati dal Partito democratico. Un conto è un patto federativo, un conto è l’annessione. Non ci stiamo. Non è certo Veltroni a decidere se l’Italia dei Valori dovrà scomparire o meno, qualunque sia la legge elettorale, saranno gli elettori. E fra uno sbarramento al 5% indicato dalla politica ed il 4% scelto dal popolo, noi stiamo con l’indicazione del popolo».
E le mosse di Berlusconi? Come le valuta?
«Berlusconi spariglia tutto. Con i suoi interventi recupera An e, credo, anche la Lega; meno l’Udc. In questo momento, la sua utilità marginale è altissima; viste soprattutto le divisioni interne all’Unione. In altre parole, sa benissimo che il suo sostegno è determinante ad ogni riforma elettorale impostata da Veltroni».
Detto da un senatore della maggioranza...
«Ma è la verità. In fin dei conti, in questo momento, Berlusconi quando perde pareggia. Vale a dire, che ogni soluzione a lui va bene: sia essa il referendum, sia essa una nuova legge elettorale».
Voi siete a favore del referendum. Ma verrà accolto dalla Consulta?
«Mi auguro proprio che i quesiti vengano ammessi dalla Corte costituzionale. Una cosa è certa...».
Quale?
«Che se venissero respinti, Prodi stravincerebbe».
Ed i dispiaciuti, in questo caso, non sarebbero solo nell’opposizione...
«Esatto. Ma questa è un’altra storia. Aspettiamo mercoledì».
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