da Brescia
Quella testa potrebbe essere uno dei resti che manca per completare lo scenario del giallo dellestate scorsa. Sembra prendere corpo lipotesi che la testa mozzata, trovata nei giorni scorsi in un bosco di Provaglio d'Iseo (in provincia di Brescia), appartenga da Aldo Donegani, il settantenne bresciano ucciso e fatto a pezzi con la moglie Luisa De Leo, la scorsa estate. Lipotesi era stata presa in considerazione sin dalle ore successive al ritrovamento, dopo una serie di raffronti fotografici. Ma ora nuovi elementi sembrerebbero rendere più verosimile l'ipotesi. Dagli accertamenti scientifici e di medicina legale è emerso infatti che la dentatura della testa ritrovata nel bosco è compatibile con quella di un anziano. Vi sono inoltre ciuffi di capelli che presenterebbero tracce di tintura e Donegani ne faceva uso. La testa sarebbe poi compatibile, in quanto a dimensioni, con i resti del corpo di Donegani ritrovati al Passo del Vivione (non distante dalla Val Camonica) il 17 agosto scorso. Nelle ore successive al ritrovamento era sembrato che la testa potesse essere stata mozzata diversi anni fa, ma accertamenti successivi hanno dimostrato che potrebbe essere stata lasciata nel bosco alcuni mesi fa.
«Qualora dovesse emergere che la testa ritrovata è quella di Aldo Donegani, si avranno elementi in più per far luce sulla sua morte». Guglielmo Gatti, il nipote dei due coniugi bresciani uccisi e fatti a pezzi la scorsa estate, arrestato per il duplice delitto, si augura che gli accertamenti sulla testa possano «contribuire a fare chiarezza nell'indagine in cui è coinvolto». E questo «con riferimento al modo in cui i due coniugi sono stati uccisi». A riferirlo è il legale di Gatti, Gianluca Broli. «Implicitamente - spiega l'avvocato - c'è anche una questione di tempi. Se dovesse risultare che la testa è stata lasciata lì dopo l'arresto del mio assistito, si tratterebbe di uno sviluppo importante».
I coniugi Aldo e Luisa Donegani erano scomparsi il 30 luglio scorso. Fin dall'inizio delle indagini al centro dell'attenzione è stato il nipote Guglielmo Gatti, 41 anni, che è stato poi arrestato
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