«Lancio un appello agli altri colleghi che, come me, sono borderline, affinché si impegnino al massimo in questa campagna elettorale». Sono le parole in controtendenza, rispetto alle lamentele di molti parlamentari a cui è stato assegnato un posto insicuro in lista, fatte dal deputato uscenti di Forza Italia, Giulio Schmidt, che si è ritrovato solo al 21° posto della lista in Lombardia 1, con scarsissime possibilità di tornare alla Camera.
Schmidt (capogruppo alla commissione su Ilaria Alpi e vicecapogruppo in commissione Affari costituzionali) si mostra consapevole delle sue flebili chance di essere rieletto. «I quattro che compongono la testa di lista - osserva - potrebbero optare per altre circoscrizioni, ma anche in questo caso, sarei fuori, perché gli eletti in Lombardia 1 sarebbero solo 11. L'unica speranza è che si realizzi una grande vittoria, in modo tale da eleggere 17-18 deputati». Di qui l'appello a tutti i colleghi che si trovano in una situazione analoga.
«Tocca a noi - spiega convinto il deputato brianzolo - impegnarci al massimo sul territorio perché da noi può dipendere la vittoria o la sconfitta. Mi appello a chi è nella mia stessa situazione perché sotterri l'amarezza, il risentimento e la polemica, e si faccia carico di questo momento difficile. Dunque vada in campagna elettorale a testa alta, difendendo Forza Italia e il suo presidente, l'ultimo baluardo al ritorno della sinistra».
Schmidt, inaspettatamente, difende poi le scelte dei dirigenti che lo hanno relegato in posizione secondaria: «Se guardo la lista - osserva - trovo davanti a me tutte persone che meritano». E Mariella Bocciardo, moglie di Paolo Berlusconi in 13ª posizione? «Non capisco questa polemica. Mariella è in Forza Italia da anni, e ha preso dopo di me l'incarico di responsabile regionale per gli enti locali. Oltretutto è una persona per bene e una grandissima lavoratrice, e non è stata candidata né nel 2001 né alle regionali».
Schmidt chiude con una nota ottimistica: «Se vinciamo - spiega - molti degli eletti davanti a me saranno ministri o sottosegretari, e Berlusconi ha assicurato che chi andrà al governo dovrà dimettersi dalla carica parlamentare».
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