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Forse vernice le macchie trovate in casa di Gatti

Nuovo interrogatorio ieri in Procura a Brescia per Guglielmo Gatti, accusato di aver ucciso e fatto a pezzi gli zii Aldo e Luisa Donegani. Gatti si è nuovamente avvalso della facoltà di non rispondere, ribadendo davanti al procuratore capo di Brescia Giancarlo Tarquini e al pm Claudia Moregola la sua completa estraneità ai fatti. Ieri mattina intanto l'avvocato Luca Broli, legale di Gatti, ha depositato la domanda di scarcerazione al Tribunale del riesame di Brescia. E proprio ieri il legale ha potuto per la prima volta prendere visione del faldone aggiornato delle indagini. Nessuna traccia delle prove a carico di Guglielmo Gatti compare nella parte di fascicolo della Procura in mano al difensore: «Per ora ne ho potuto esaminare solo una parte - ha dichiarato l’avvocato -, ma non ho trovato tracce» dei rilievi decisivi di cui si è parlato negli ultimi dieci giorni. Solo oggi avrà tra le mani l’intero fascicolo stilato dalla Procura. E ieri una svolta alle indagini è stata forse data da alcune analisi di laboratorio che avrebbero individuato alcune macchie rinvenute nell’appartamento di Gatti come semplici residui di vernice bordeaux e non sangue, come inizialmente supposto dagli inquirenti. L’avvocato Broli ha intanto dovuto rimandare la nomina dei cinque consulenti di parte da lui contattati, poiché questi hanno chiesto di poter «dare un'occhiata al fascicolo per capire se i compiti assegnati rientrino nelle loro competenze». L’ultimo giallo riguarda il computer di Guglielmo, sequestrato ieri dai carabinieri del Ris nel corso di nuovi sopralluoghi nella villetta di via Ugolini.

Pare infatti che Gatti avesse dichiarato che la sera del 30 luglio, indicata come quella dell’omicidio dei coniugi Donegani, lui si trovasse a casa, intento a navigare su internet.

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