«Le anticipazioni sui contenuti del Piano industriale di Alitalia ovviamente suscitano negli imprenditori reazioni di forte preoccupazione e di amarezza». A sostenerlo è il presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Fontana.
Qui, puntualizza il rappresentante degli industriali lombardi, «non stiamo parlando solo di unimpresa, ma di scelte che afferiscono alla sfera della politica infrastrutturale e industriale del Paese». La politica, incalza, «dovrebbe occuparsi prioritariamente delle infrastrutture per lo sviluppo e quindi degli aeroporti e del loro potenziamento, non della gestione delle compagnie aeree. Per il governo dovrebbe essere importante lo sviluppo di Malpensa anche per lo sviluppo di Alitalia». Fontana si fa dunque portavoce della categoria e riferisce che «è proprio da questo che nasce la nostra amarezza, accresciuta dai vari interventi che si sono susseguiti sulla stampa negli ultimi giorni. Si è ridotto il tutto a una sorta di guerra dei campanili tra Milano e Roma, a un problema sentito solo a livello locale. È possibile che a difesa di Malpensa si levino solo voci dalla Lombardia?».
Sembra, puntualizza il presidente, che «non si voglia capire che la questione settentrionale, di cui laspetto infrastrutturale è sicuramente uno dei più rilevanti, se non il più importante, riguarda tutto il Paese. Qual è la politica del governo per lo sviluppo di Malpensa? Eppure al Tavolo per Milano e la Lombardia si era convenuto sulla strategicità di Malpensa come confermano i finanziamenti accordati per le opere necessarie allaccessibilità allo scalo varesino».
Anche la Confindustria lombarda nei giorni scorsi ha firmato il «Manifesto per Malpensa» lanciato dal sindaco di Milano Letizia Moratti, per chiedere un nuovo piano ad Alitalia che non sia penalizzante per il nord e un incontro tra governo ed enti locali.
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