La foto come design contemporaneo nel «codice cromatico» di Eliana Maffei

La foto come design contemporaneo nel «codice cromatico» di Eliana Maffei

Il «Codice cromatico», della fotografa Eliana Maffei sarà visibile a Palazzo Rosso da domani all'11 gennaio 2009.
Andare all'essenza degli oggetti. Che sono inanimati, ma ai quali dare un'anima. E andare all'essenza delle persone. Obbligando a spostare lo sguardo dalla loro fisicità all'osservazione del loro afflato vitale. L'irripetibile impronta scolpita dentro ognuno di noi. È in questo doppio miracolo che Eliana Maffei si cimenta ad ogni click della sua macchina fotografica. E ad ogni click il miracolo si ripete, in qualche modo persino superando i confini di quella metodica chiamata «still life», cioè la rappresentazione di un soggetto decontestualizzato dal suo essere quotidiano ed elevato a pensiero. Ha la grande forza della suggestione, a volte persino struggente, certo mai banale, l'ultimo appuntamento del 2008 proposto da GenovaFotografia, un progetto nato all'interno del Settore Musei del Comune di Genova per promuovere l'arte fotografica.
Con Eliana Maffei siamo nel campo dell'arte pura. Con immagini che regalano una lettura fantasiosa della realtà, che si fa irreale solo perché trascende nel metafisico, ma conserva intatto il valore delle «cose» - oggetti o persone - che si possono toccare. Come recita la nota ufficiale di accompagnamento della mostra, Eliana Maffei «dà forma alle potenzialità comunicative e forse terapeutiche della realtà, trasformandola in un emozionante caleidoscopio di vibranti cromatismi». Qui, proprio qui sta la suggestione prodotta dall'artista: Eliana Maffei induce alla poesia del pensiero senza che dalle sue immagini emerga la sgradevolezza di un'imposizione. Semmai, se ne trae tutto il fascino che può esercitare un'opera d'arte, con un abbandono al quale non ci si oppone, né si avverte il bisogno di opporvisi. C'è anche una ricerca continua, nelle sue fotografie, uno sforzo d'interpretazione che sfuggendo alle convenzioni avvicina i lavori realizzati sugli oggetti al design contemporaneo. Anzi, è design: contemporaneo e però intriso del romanticismo che marca il volteggio dello sguardo su ciò che ancora è capace di regalare emozioni.
È una vocazione, quella di Eliana Maffei. Che inizia giovanissima a dedicarsi alla fotografia, in seguito si trasferisce a Milano dove all'Istituto Europeo di Design traduce in termini professionali la sua passione. La professionalità, tuttavia, non assume mai il contorno freddo del tecnicismo, rimanendo intrisa della poesia che Eliana coltiva dentro di sé anche lavorando come fotografa di viaggio, percorrendo in lungo e in largo gli Stati Uniti e l'America Latina. Più di qualsiasi parola o recensione, raccontano le sue esposizioni, ospitate a Londra, St. Paul de Vence, Roma, e Genova.


La sua città, il capoluogo ligure, torna ad ospitarla nel quadro del progetto GenovaFotografia che grazie alla collaborazione con la Fondazione 3M prossimamente permetterà di ripercorrere alcune tappe fondamentali della fotografia italiana del primo Novecento, da Giovanni Verga a Elio Luxardo, passando per Ghitta Carrell. Un’assoluta novità, per Genova.

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