Fotografie e installazioni per l’«altro» festival

Lucio Filipponio

Al tema dell’immagine, nel senso più ampio del termine, è dedicato «L’altro festival: la Villa della Cultura». Ovvero l’altra faccia del «Villa Celimontana Jazz Festival 2006», prestigiosa rassegna dedicata alla musica jazz giunta alla sua XIII edizione e aperta al pubblico fino ai primi di settembre. Non solo jazz, dunque, ma un’ardua sfida da vincere: la realizzazione di una villa della cultura, attraverso un’offerta diversificata: dall’illustrazione alla fotografia, dalle installazioni alle arti visive in senso generale.
Uno sguardo all’arte contemporanea, ben incastonato nel sito storico di una delle più belle ville romane, che si snoda come un percorso, simbolico prima che fisico, lungo i viali alberati che costeggiano la palazzina Mattei: non solo giochi di luci che esaltano la natura, ma tele ed installazioni che invitano il pubblico a riflettere sul luogo, sulla natura e sulla storia. Il percorso iniziale prevede una serie di illustrazioni di volti di donne ispirate al potere della musica. «Facce note» a cura di Elvira Giannattasio bene sintetizza la fusione tra il potere seduttivo della musica e quello femminile in una sinfonia di colori e suoni accattivanti.
Sette volti di donna interpretano le sette note musicali alludendo ad altrettanti prototipi di femminilità che spaziano dal tipo stravagante a quello ironico, dal fascino della dolcezza a quello della sensualità. Dalla prima piazzetta che si incontra, il percorso prosegue lungo il «viale della poesia»: dagli alberi pendono rotolini di poesie da cogliere e leggere come fossero frutti di stagione. Si passa poi al «viale delle palme» dove i volti di celebri jazzisti sono stati immortalati in fotografie: una carrellata di scatti in bianco e nero di Alessandro Curadi, come ritratti da guardare ma, soprattutto, da ascoltare.
Alzando gli occhi al cielo è possibile, inoltre, ammirare installazioni sospese per aria che rimandano a una atmosfera metafisica e altre di grandi dimensioni, a cura dell’associazione «Restaurando», raccolgono i lavori di 35 giovani artisti che in modo efficace hanno saputo confrontarsi con il tema del viaggio.


Il sito che nel passato era «sosta» a metà del percorso del pellegrinaggio delle Sette Chiese e nel presente luogo di incontro tra musicisti e culture diverse, è allestito oggi con opere d’arte che sottendono a un viaggio simbolico che spazia tra i sentimenti più intimi e disparati dell’essere umano.

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