Il fragile cuore degli anziani con alta pressione va sempre protetto

Il clima estivo, caldo umido, può creare disagio e malessere fisico a molte persone, in particolare a quelle con problemi di pressione alta. Una condizione, quest’ultima, che in Italia riguarda il 30 per cento della popolazione adulta e ben il 40 per cento di quella anziana. Agli ipertesi gli esperti lanciano un appello: le temperature elevate richiedono una misurazione più assidua dei parametri pressori. Soprattutto il trattamento farmacologico antipertensivo non va interrotto di propria iniziativa, anche in presenza di effetti collaterali.
«Con il caldo - spiega il professor Stefano Carugo (nella foto), direttore della cardiologia presso il Pio Albergo Trivulzio di Milano (struttura dove da mesi è attivo un efficiente ambulatorio dedicato all’ipertensione dell’anziano ed al quale si può telefonare per avere consigli, componendo il numero 02/4029392-465)- nell’organismo osserviamo un fenomeno duplice: oltre alla vasodilatazione naturale, i vasi sanguigni si dilatano, la pressione scende e un fenomeno di diuretico naturale, provocato dalla sudorazione che fa perdere liquidi». Due meccanismi questi che vanno considerati attentamente, soprattutto negli anziani ipertesi. «Molto spesso, in presenza di abbassamenti della pressione - prosegue Carugo -i pazienti tendono ad autosospendere le medicine o a prenderle a giorni alterni. Questo è altamente sconsigliato. É invece importante consultare sempre il proprio medico o il cardiologo. Perché è noto, soprattutto nella persona anziana, che se la pressione diastolica, la cosiddetta minima, scende al di sotto dei 60mmHg, può essere dannoso per il cuore. Quindi si deve rimodulare la terapia antipertensiva».
L’obiettivo pressorio consigliato, secondo le società medico-scientifiche internazionali, è quello di avere valori inferiori a 140/90 mmHg. «La pressione arteriosa tende ad aumentare con l’età», aggiunge il professore. «Nell’anziano è tipico avere valori di sistolica, la cosiddetta massima, un pò più alti». Nei giorni più caldi e afosi dell’estate può essere d’aiuto bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Poi mangiare frutta e verdura, bandire gli alcolici, tenere ben rinfrescate le stanze, servendosi dell’uso di ventilatori. Fare attività fisica non nelle ore più calde . In caso di insolazione, bagnarsi con acqua.

Per i crampi alle gambe è utile somministrare acqua e sali minerali. Per la vacanza meglio preferire la collina, al di sotto dei 1500 metri. Anche il mare può andare bene, agli ipertesi senza il sole delle ore più calde.

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