Un sorriso che ti fulmina e ti costringe a prendere il «santino». Francesca ha 5 anni e sarebbe la promoter più richiesta dai politici se non fosse che ha già un contratto in esclusiva. Francesca va alla grande, ferma tutti per strada ed è la più convincente. «Vota la mia mamma», ripete instancabile anche grazie a un cartellone che la trasforma in una bimba-sandwich. E che sia ben chiaro, nessuno osi parlare di strumentalizzazione in chiave politica, perché lei quel «lavoro» lo fa con gioia, e anzi, appena vede la mamma mica le chiede una caramella, tuttal più insiste: «Quando rifacciamo quella cosa?». Quella «cosa» appunto è la campagna elettorale di mamma Anna Accardo, candidata socialista al Municipio Terza Valbisagno e al Centro Ovest.
«Un giorno avevo un appuntamento elettorale con il banchetto in piazza San Lorenzo - spiega mamma Anna -. Non potevo andare perché avevo Francesca da tenere. Poi ho pensato di fare un salto là, portando con me la bambina. Ed è nato tutto così, per caso. Si è messa a distribuire i santini e si divertiva un mondo». Lì, poi, non era lunica bimba. «Cera anche Filippo, che ha 8 anni - ricorda Francesca -. Abbiamo dato i bigliettini per le nostre mamme, era bello. Ci siamo divertiti».
Divertiti, eccome, tanto che adesso, non appena va in giro con la mamma e vede nella borsa un mazzetto di santini elettorali le si illuminano gli occhi: «Mamma, mamma, me li dai che li metto dietro le macchine? Dai ci penso io». Lha preso come un gioco e ora mamma Anna è persino in imbarazzo. «Ho paura di averla coinvolta troppo, non volevo, non era mia intenzione - vuole riportare tutto alla normalità la candidata socialista -. Forse è stata una leggerezza, non credevo che ci sarebbe stato tutto questo interesse. Ma è iniziato tutto per caso, e poi non faccio mica andare sempre mia figlia in giro».
La pubblicità della cosa era inevitabile, visto che con i Socialisti si muove quel professionista della pubblicità che è Paolo Vanni. Lidea della bimba-sandwich, con il cartellone «Vota la mia mamma» è stata una trovata quasi inevitabile. Il «gioco» è piaciuto anche allinteressata, quindi non cè stato nulla di male. «Mia figlia mi ha chiesto cosa sto facendo, voleva sapere di questa mia attività - conferma Anna Accardo -. Ho cercato di spiegarle che mi sono iscritta per fare una cosa. Sì, ho detto una cosa, in generale, unattività per il quartiere. E che volevo provare unesperienza nuova. Francesca non sa certo cosa sia la politica, né le voglio spiegare troppo. Però è parsa subito divertita e mi ha spinto ad andare avanti».
Una supporter in famiglia. Peccato che non abbia diritto di voto e che le sue amichette ai seggi possano solo andarci per accompagnare mamma e papà, altrimenti un posto da consigliere in Valbisagno sarebbe già assegnato.
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