Roma - A nemmeno due settimane di distanza dal suo insediamento Franceschini pensa già a gettare la spugna. Un leader interinale, in autunno leva le tende. "Non mi faccio avanti, non
ho intenzione di ricandidarmi ad ottobre". Lo ha detto Dario
Franceschini a "Matrix".
Mandato a termine "Il mio è un mandato a termine e di
garanzia, per lo statuto finisce a ottobre, io ho un compito
importante per gli equilibri del paese e devo garantire lo
svolgimento del congresso.
Arrivato lì è finito il mio lavoro, non ho assolutamente intenzione
di candidarmi", ha spiegato il segretario del Pd.
A proposito di questo suo "compito importante per gli equilibri
del paese", Franceschini ha chiarito: "Se ci dovesse essere alle
elezioni un astensionismo o un voto di protesta per altri partiti del
centrosinistra e una tenuta o una vittoria di Berlusconi le
conseguenze ci sarebbero per tutto il sistema della democrazia
italiana".
Ruolo innaturale Franceschini ha aggiunto: "Questa situazione mi rende libero, io
non ho pensato di fare questo lavoro e mi sembrava anche
innaturale di dover essere io, il vicesegretario, a svolgere il ruolo di
segretario che era stato di Veltroni. Non ho un problema di
garantirmi una rielezione e non ho paura di pestare i piedi a
nessuno".
"Non guarderò i sondaggi" "Mi
fanno orrore i politici che affrontano i temi non se sono giusti o
sbagliati ma sulla base dei sondaggi, io non ne guarderò uno fino
alle Europee e cercherò di dire cose di verità anche se fanno
perdere voti".
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