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Francesconi & Co ecco la Classica contemporanea

Intanto si può dire che la composizione, insieme all’ascolto, è quasi un elisir di lunga vita. Tra il serio e il faceto è la morale che si può trarre dal concerto di stasera al Conservatorio Verdi con l’orchestra sinfonica della Rai diretta da Peter Rundel e con la presenza dei solisti James Sommerville al corno e Hakan Hardenberger alla tromba, e ancora dei piccoli cantori di Torino (ore 21, ingresso gratuito). Per capirci, il programma di sala prevede brani di due super-nonni della cultura con la «C» maiuscola, intervallati dalle pagine di un «giovincello» tanto illustre quanto di valore. Stiamo parlando del «Concerto per corno e orchestra» di Elliott Carter (suddiviso in una serie di episodi contrastanti pensati con diversi tipi di attacco del suono), di «Hard Pace» per tromba e orchestra di Luca Francesconi (racconto di un viaggio, è stato scritto appositamente per Hardenberger e dedicato al direttore-pianista Antonio Pappano e all’orchestra Santa Cecilia). E ancora, «The Shadows of time, per orchestra e voci infantili», firmato Henri Dutilleux (struttura articolata con riflessioni sulla Seconda guerra mondiale). Gli autori in tre hanno 244 anni di età. Una bella mole di tempo, d’esperienza e di strade esplorate. Dell’americano Carter, che dire, ha cento anni: scrive dagli anni Quaranta ed è il «grande vecchio» della contemporanea.

Francesconi, 52 anni, tra i più eseguiti e stimati a livello internazionale, è anche direttore della Biennale Musica. Infine uno dei «giganti» gallici, il novantaduenne Dutilleux, che viene ritenuto «l’ultimo erede della grande scuola francese partita con Claude Debussy».

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