da Parigi
Il Parlamento francese ha approvato ieri un via definitiva la controversa legge sulla possibile reclusione a vita in cosiddetti «centri di sicurezza» dei criminali considerati a rischio di recidiva, anche dopo che questi abbiano scontato la pena. Previsti inizialmente solo per criminali pedofili, questi centri «socio-medico-giudiziari» accoglieranno tutti gli autori di «reati multipli» commessi con circostanze aggravanti, anche su maggiorenni.
Il provvedimento era stato promesso dal presidente Nicolas Sarkozy dopo diversi fatti di cronaca, fra i quali il caso Enis, dal nome del bambino rapito e violentato nellagosto scorso da un pedofilo recidivo. Il piccolo era stato ritrovato a Roubaix dieci ore dopo il sequestro. Il bruto che aveva rapito e abusato del bimbo era stato più volte condannato per violenza su minori e, dopo breve detenzione, scarcerato. Fuori della prigione, tornava a colpire.
Il sequestratore e violentatore di Enis aveva lasciato il carcere solo un mese prima, in luglio, e si trovava in stato di libertà vigilata poiché, secondo i magistrati, cera il rischio che si macchiasse nuovamente dello stesso reato. In considerazione di ciò, magistratura e medici avevano consigliato per il pedofilo, 61 anni, un trattamento ormonale. Ciononostante era di nuovo in circolazione.
Ieri, a votare a favore sono stati i deputati della maggioranza Ump e i centristi, mentre la sinistra ha votato contro giudicando la legge contraria alla Costituzione.
Francia, carcere a vita per i criminali recidivi
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