Cultura e Spettacoli

La Francia mette online i suoi maestri E da noi?

Spiace sempre dover prendere lezioni dai francesi. La notizia di oggi è di quelle che vorremmo riguardassero (anche) le patrie lettere. E invece arriva da Grenoble, dove l’Università locale in collaborazione con la Biblioteca cittadina, che conserva la gran parte delle carte autografe dello scrittore francese, ha creato un sito internet (www.manuscrits-de-stendhal.org) dedicato esclusivamente alle stesure originali delle opere di Stendhal, al secolo Marie-Henri Beyle (1783-1842). Il progetto dell’ateneo di Grenoble, città natale dell’autore di Il rosso e il nero e La Certosa di Parma, propone (per ora) una versione elettronica di 500 pagine tra le più note ma al tempo stesso le meno leggibili nella loro versione autografa: e così l’équipe che ha digitalizzato i manoscritti ha anche trascritto i testi messi online offrendo per ciascuno una sintetica descrizione per facilitarne la lettura. Insomma, un lavoro perfetto: efficiente, comodo, utile. Il sito permette di sfogliare una selezione di racconti di viaggio, saggi di letteratura e filosofia e propone persino una selezione della sua vasta corrispondenza privata... Cecile Meynard, coordinatrice del progetto, è del parere (e c’è da crederle) che il sito aumenterà il numero dei lettori dello scrittore oltre a facilitare il lavoro degli studiosi.
La primavera scorsa, da Rouen, città natale di Gustave Flaubert, arrivò una notizia simile: grazie alla collaborazione tra Biblioteca civica e Università, è stata resa disponibile, in Rete, tutta Madame Bovary: non solo nella versione finale, a cui lo scrittore arrivò dopo quattro anni di minuzioso lavoro, ma in tutte le numerose stesure che ne raccontano il processo creativo: nel complesso sono state messe online 8mila pagine di appunti usati per il romanzo: la testimonianza del lavoro di scritture e riscritture, cancellazioni e correzioni che stanno alla base dell’invenzione narrativa e della costruzione dell’intreccio del libro. Anche in questo caso, un lavoro magnifico.
È una vecchia e cattiva abitudine denigrare il proprio Paese ed elogiare tutto ciò che accade all’estero.

Ma pensando - a caso - al Dizionario biografico Treccani, a tutte le Edizioni nazionali ferme per mancanza di fondi, a quella vera e propria epopea che è l’Indice dei manoscritti delle biblioteche italiane, oppure a progetti online anche importanti come «Manus» che procedono a fatica grazie al volontariato di qualche studioso - beh, questa volta, piangersi addosso è l’unica cosa che ci rimane da fare.

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