Francia, ora i monumenti vuoti  diventano alberghi di lusso

Castelli abbandonati, fortezze chiuse al pubblico, abbazie con poche centinaia di visite all'anno: Parigi pensa di farli diventare hotel o ristoranti per abbattere i costi

Francia, ora i monumenti vuoti   
diventano alberghi di lusso

Castelli abbandonati, fortezze chiuse al pubblico, abbazie con poche centinaia di visite all'anno: come l'Italia, anche la Francia conta decine di monumenti storici che costano tanto e portano poco alle casse dello Stato. Cosa farne? Il governo di Parigi ha pronta la soluzione: trasformarli in alberghi di pregio («maison de charme», in francese), per turisti raffinati in cerca di siti affascinanti, pieni di storia e cultura.
Il progetto è già sul tavolo dell'esecutivo, firmato dal ministro della Cultura, Frederic Mitterrand. Ora, racconta Le Monde, su richiesta del Centro dei monumenti storici, l'Atout France, un'agenzia di sviluppo turistico, sta realizzando uno studio per individuare quei «gioielli» del patrimonio culturale francese che potranno essere trasformati in alberghi, pensioni o agriturismo, con o senza ristorante.
Entro la prossima primavera gli esperti dovranno stilare una lista di «cinque siti pilota» dove sperimentare l'iniziativa.
Parola d'ordine: redditività. La concorrenza e il potenziale turistico della regione saranno i primi criteri di selezione.
Tra questi potrebbe esserci il quartiere des Herronnieres, ex scuderia reale del bellissimo castello di Fontainebleau, alle porte di Parigi.
In realtà, l'idea del governo francese è presa in prestito dalla vicina Spagna, dove già dal 1928 esistono i cosiddetti Paradores, una catena alberghiera pubblica realizzata in siti e monumenti storici. La Francia non è da meno in materia di luoghi che parlano di storia e di arte, ma il loro passato glorioso alle volte è lasciato in stato di semi-abbandono.
Oltralpe, la maggior parte dei monumenti che appartengono alla Stato realizzano appena 20mila visite all'anno. Alcuni, come la bella - ma quasi sconosciuta - dimora rinascimentale di Gramont, sui Pirenei, o Chareil-Cintrat, nell'Allier, con pitture cinquecentesche, hanno accolto meno di 5.000 visitatori nel 2009. Briciole in confronto ai cinque milioni di visitatori che ogni anno fanno la fila davanti alla reggia di Versailles.


D'altronde, come ricorda Le Monde, i turisti si affollano in appena sei siti storici di Francia, che da soli raccolgono il 66% dei proventi del settore: l'Arco di Trionfo, il Mont-Saint-Michel, la basilica di Saint-Denis, il Pantheon, la cittadella di Carcassonne e Notre-Dame de Paris.

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