Parigi Caos in Francia per la protesta contro la riforma delle pensioni, che il Senato vota oggi. Il governo ha chiesto un’accelerazione del dibattito parlamentare ma l’opposizione socialista ha reagito accusandolo di voler attuare «un colpo di mano». I sindacati però restano sul piede di guerra. Barnard Thibault, il leader della più forte organizzazione sindacale, la CGT, ha affermato che «non ci sono ragioni per interrompere la protesta», preannunciando anzi altre azioni per il week end, per il 28 e per il 6 novembre.
La protesta ha costretto anche la cantante Lady Gaga a rinviare due concerti in programma nel fine settimana a Parigi-Bercy. A Marsiglia i manifestanti hanno bloccato per ore ogni strada d’accesso a tutti i terminal dell’aeroporto. Nella città meridionale, diventata il fulcro dell’agitazione, il porto è paralizzato da un blocco, i trasporti pubblici sono praticamente fermi e i treni in forte ritardo. Tonnellate di rifiuti si stanno accumulando nel centro della città, tanto che il governo locale ha denunciato una «situazione di forte pericolo per la salute cittadina».
Mercoledì le forze dell’ordine sono intervenute anche in altri aeroporti che i manifestanti hanno cercato di bloccare, fermando 245 persone. In totale dal 12 ottobre i fermi sono arrivati a 1.901. A Tolosa, dove è in programma una nuova manifestazione, e a Nantes, gli autobus cittadinio sono fermi dalle prime ore del mattino.
Gruppi di studenti si sono scontrati con la polizia in diverse città. Una ragazza è rimasta ferita a Poitiers, nella Francia centrale. Secondo i dati forniti dal ministero per l’Ecologia sono ancora a secco 2.790 distributori di benzina in tutto il Paese, mentre il governo ha assicurato che procede lo sblocco dei depositi di carburante. Migliora la situazione dei treni: ieri hanno funzionato regolarmente un terzo di quelli ad alta velocità e la metà degli altri convogli, oltre il 60 per cento dei regionali e la quasi totalità di quelli internazionali.
Nicolas Sarkozy ha promesso il pugno di ferro contro i protagonisti degli incidenti di mercoledì a Lione, un’altra delle città più calde. «Uno scandalo», ha detto il presidente francese, promettendo che «i violenti non avranno l’ultima parola. È inaccettabile, saranno trovati, arrestati e puniti, a Lione come altrove».
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