Francia-Usa, scoppia il sereno Sorrisi tra Sarkozy e la Rice

Prima visita del segretario di Stato americano al nuovo capo dell’Eliseo

da Parigi

«C'è stata una schiarita nella crisi del Darfur perché l'Onu come l'Organizzazione per l'unità africana vogliono una forza di pace in Sudan», dichiara il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, al termine della conferenza internazionale sui destini del Darfur e dei suoi abitanti, alla quale ha partecipato anche il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. La Francia, ha detto Kouchner - è pronta a inviare caschi blu francesi nella martoriata regione del Sudan. Peccato che gli occhi degli osservatori internazionali - in occasione della conferenza di Parigi sul Darfur - fossero polarizzati da un ben altro soggetto: la «strana coppia» franco-americana, composta dal presidente Nicolas Sarkozy e dalla segretaria di Stato Condoleezza Rice.
Prima del summit, la Rice ha fatto visita al nuovo inquilino dell'Eliseo e ieri mattina è uscita sorridente dal palazzo del potere transalpino, accompagnata e quasi vezzeggiata da un ancor più sorridente Sarkozy. Probabilmente la titolare del Dipartimento di Stato aveva in mente la tensione degli scorsi anni, in occasione degli incontri con Jacques Chirac. Stavolta l'aria era decisamente diversa e - quasi ci fosse bisogno di dimostrarlo - Sarko si è prodigato in strette di mano e atti di galanteria assortiti.
I commenti degli osservatori parigini sono unanimi: quella di ieri è stata la giornata della definitiva riconciliazione franco-americana dopo le bufere polemiche innescate dall'intervento in Irak del marzo 2003. Anzi, la bella coppia Sarko-Condi fa pensare a molto più che a una riconciliazione: è la vecchia amicizia che sembra fare nuovamente capolino nelle relazioni tra le due sponde dell'Atlantico. Certo Sarkozy ha appena rifilato una bella serie di stoccate allo zio Sam nei suoi interventi a Bruxelles e a Parigi, accennando alle relazioni commerciali tra Europa e Stati Uniti, all'agricoltura e alla concorrenza nel settore aeronautico.
Ma il sole è tornato sull'Atlantico e un giornalista americano ricorda con un sorriso che «la Francia è uno dei rari Paesi europei a non essere mai stati in guerra con gli Stati Uniti d'America». Anche la Rice sorride (decisamente quella di ieri è stata la giornata dei sorrisi franco-americani) nel ricordare l'aiuto francese alla causa dell'indipendenza americana e nel dire: «Forse senza di voi non ci sarebbero stati gli Usa».
I portavoce ricordano che quella di ieri è stata la prima visita della Rice a Parigi dopo l'elezione di Sarkozy alla presidenza della Repubblica, lo scorso 6 maggio. Decisamente tra i due personaggi c'è un buon feeling, che potrebbe dare qualche frutto nella cooperazione euro-americana sul terreno di varie crisi internazionali: dal Darfur al Kosovo, dal Libano ad Haiti, dalla questione palestinese alle misure da prendere di fronte al riarmo nucleare iraniano.
La coppia Sarko-Condi è all'unisono quando si parla di un processo internazionale, sotto l'egida dell'Onu, per l'assassinio dell'ex primo ministro libanese Rafik Hariri. Nel mirino dei loro pensieri ci sono i siriani, principali indiziati per quella vicenda. Tra gli argomenti di dissenso c'è la questione dello scudo antimissile: la Francia è irritata con Washington perché la proposta di installare elementi di tale dispositivo in Polonia e Repubblica Ceca è stata formulata e gestita al di fuori di qualsiasi dialogo euro-americano. Come se gli Stati Uniti avessero voluto dividere gli europei tra loro.
Resta da capire se Sarkozy sia disponibile a dare una mano a George W. Bush per l'uscita dal pantano iracheno o se preferisca (cosa più che probabile) attendere la prossima amministrazione americana prima di rimettere in gioco la Francia in quel fondamentale scacchiere. La Rice è giunta a Parigi domenica e ha subito incontrato Kouchner, con cui ha tenuto una conferenza stampa congiunta.

Il ministro degli Esteri, che ha fama di seduttore, ha abbracciato e ripetutamente baciato la Rice. «Più lavoriamo insieme e meglio è», ha detto il titolare del Quai d'Orsay. L’amiciza atlantica è uno degli elementi in comune tra il liberale Sarkozy e l'ex socialista Kouchner.

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