Franco Neri, un calabrese a Torino

Viviana Persiani

Si apre la stagione del Teatro Ciak con lo spettacolo di Franco Neri, Franco... oh Franco!; sulla scena, da domani, il comico calabrese rappresenta le differenze tra la sua terra natia e la regione di adozione, il Piemonte. Domani, all’Out Off, Antonio Rezza sarà il protagonista di Io, uno spettacolo dove la drammaturgia si fonde con la forma, che affronta tematiche scomode, si sbilancia volentieri, parla ai cuori non dei romantici ma dei guerrieri.
Sempre domani, al Verdi, Fly Butterfly è una poetica fiaba per adulti e bambini, realizzata con la tecnica di animazione giapponese del Bunraku. Sempre domani, Il Teatro della Memoria presenta Caro bugiardo; George Bernard Shaw e la famosa attrice Stella Patrick Campbell si amarono per oltre quarant’anni. Una relazione complessa, nata in occasione della messa in scena di Pigmalione. Un amore profondo e contraddittorio testimoniato da un’intensa corrispondenza epistolare della quale Jerome Kilty fece una commedia di grande successo.
Il benessere, sempre da domani, al Teatro Grassi è un ritratto al vetriolo dell’Italia anni Cinquanta. Un amaro e ironico affresco borghese che si colora di tinte cupe e sfocia in tragedia.
Da segnalare, anche, per domani, la prima de Il teatro è cominciato al Teatro I. Mercoledì 12, al Litta, arriva Mac e Beth che è anche il nome dei due protagonisti, che gestiscono un club, tanto fantomatico quanto accessibile al mondo che vuole divertirsi ascoltando parole fatte d’aria, inni nazionali e marcette di periferia.
Giovedì, al Nazionale, debutta Cuore di cane, tratto dal testo di Michail Bulgakov e presentato in forma di musical grazie all’adattamento di Marco Daverio. L’opera è un racconto attuale e critico sulle responsabilità della scienza nei confronti della vita.
Al Teatro Carcano, dal 13, la stagione si aprirà con la ripresa di Così è (se vi pare) di Pirandello, che Giulio Bosetti dirige e interpreta nel ruolo di Laudisi, accanto a Marina Bonfigli (la Signora Frola) e Francesco Migliaccio (il Signor Ponza). È una enigmatica, inquietante «parabola», quasi un giallo per gli elementi di mistero e tensione che la caratterizzano e per il suo elegante rigore e la misura della recitazione degli attori.
Al Greco, da giovedì, arriva Iene Ridens dove protagonista è il caso che, in questa circostanza, unisce il destino di persone quasi sconosciute, scegliendo per loro un posto insolito.
Con Le troiane, dal 14 all’Arsenale, uno dei miti fondanti della storia greca e dunque dell’intera civiltà occidentale, la guerra di Troia, viene assunto da Euripide per dimostrare qualcosa che poteva suonare ai contemporanei come un’eresia: l’inutilità della guerra.


Venerdì, al Leonardo, in prima nazionale debutta Le presidentesse; tre donne, tre misere pensionate della nostra mitteleuropa, naufraghe della fede, abbandonate da Dio e isolate nel loro piccolo mondo conversano davanti al televisore che trasmette una messa papale.
Il 14, al Verga, prima de Tre cuori in una stanza. Infine, il 15, si inaugura la stagione al Sala Fontana con Napolincanto, concerto di musiche e canti della tradizione popolare partenopea.

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