Frenata di Pd, sinistra e sindacati: Tabacci resta isolato sulla vendita

Bruno Tabacci prova a tirare dritto. L’assessore al Bilancio che ha orchestrato la prima gara su Sea insiste sulla vendita bis nonostante l’apertura di un fascicolo in Procura, la retromarcia della sinistra radicele e la protesta dei sindacati. Boccia le alternative - come la quotazione in Borsa - rispuntate anche dalle dichiarazioni di Giuliano Pisapia («valutiamo anche questa ipotesi») e di esponenti del Pd come Stefano Boeri («la scelta della quotazione offre una serie di garanzie e trasparenza, a questo punto avrebbe una valenza politica»). Ma Tabacci, che da nove mesi governa le casse e le strategie di Palazzo Marino tanto da essersi guadagnato nei corridoi la nomea del sindaco-ombra, oggi dovrà rimettersi (anche) al giudizio della giunta. Pisapia riunisce alle 18 gli assessori per un conclave domenicale, convocato prima della tempesta su Sea, per discutere sui rapporti con l’aula (dopo la figuraccia della maggioranza sulla vicenda dello striscione per i marò) e dei tagli al Bilancio. Ma è inevitabile che al centro della discussione finisca l’affaire Sea che ha prodotto la prima inchiesta dopo appena nove mesi di governo e le prossime mosse sugli scali. Tabacci insiste sul fattore tempo, Boeri frena: «Sul bilancio credo che dovremmo imparare a decidere in consiglio, in giunta, negli assessorati senza più l’affanno dell’emergenza, che uccide anche la miglior politica». Esponenti della sinistra radicale, come il presidente dell’aula Basilio Rizzo o il consigliere di Sel Mirko Mazzali, hanno già chiarito che «prima che la Procura non avrà fatto chiarezza, è impensabile vendere una sola azione».
I lavoratori confermano lo sciopero di quattro ore convocato il prossimo 27 marzo a Linate e Malpensa e il segretario della Cgil milanese Onorio Rosati torna alla carica. L’intercettazione del patron di F2i Vito Gamberale con un esponente del Pd a proposito di una gara «cucita su misura» «Leggo che rispunta anche l’ipotesi della Borsa, quello che mi sembra chiaro è che non intendano rivedere l’ipotesi della dismissione e a maggior ragione dopo i fatti che emergono dalle vicende giudiziarie, e che mi auguro si possano chiarire, si deve procedere con ancora più attenzione e trasparenza nel rispetto dei milanesi».
Trasparenza. Dopo la minaccia della Lega di bloccare i lavori e la richiesta del Pdl ribadita ieri da Riccardo De Corato, anche il Pd Carlo Monguzzi ha sollecitato il sindaco a intervenire in aula domani: «Rispieghi per l’ennesima volta in consiglio tutti i passaggi dell’operazione, proprio perchè non abbiamo nulla da nascondere e di cui imbarazzarci». E Pisapia e la giunta (in primis l’assessore Tabacci) hanno dato la disponibilità ad aprire un dibattito.

«Questa vicenda getta ombre pesanti sulla giunta che dovrebbe governare Milano» ha affermato ieri il coordinatore nazionale Pdl, Ignazio La Russa. E il governatore Roberto Formigoni su Twitter ha ricordato che «per indagine su turbativa d’asta è caduta giunta Iervolino».

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