Frutta e verdura ci difendono dal 50 per cento delle neoplasie

Combattere il cancro a tavola. Studi epidemiologici condotti sulla popolazione indicano che alcuni tumori come quello del colon, prostata, mammella, mietono in Giappone e Cina meno vittime grazie ad una dieta protettiva. Quasi la metà dei tumori sono favoriti da errori dovuti all’alimentazione.
«Oggi sappiamo che il consumo di determinati cibi come i broccoli, i cavolini di Bruxelles, le carote, la crusca utile per il colon, i pomodori ricchi di licopene, mele, arance, frutti come mirtilli e uva nera contenenti antocianine, il pesce azzurro ricco di omega 3, diminuiscono drasticamente la possibilità di sviluppare un tumore», spiega la dottoressa Adriana Albini responsabile della ricerca oncologica dell’ Istituto scientifico Multimedica Irccs di Milano. «Altri alimenti andrebbero evitati o quanto meno limitati. E’ il caso della carne rossa, dei formaggi e dello zucchero. Una dieta varia unita ad uno stile di vita sano aiuta senz’altro la nostra resistenza al cancro». Proprio per sottolineare l’importanza di come una sana alimentazione, possa difenderci dal cancro, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) ha scelto come simbolo per la sua prima iniziativa del 2009 l’arancia rossa di Sicilia, ricca di antociani e di vitamina C. Oggi, in oltre duemila piazze italiane, si potrà favorire la ricerca sui tumori acquistando 3 chili di salutari arance in cambio di un contributo di 8 euro. Insieme a questo prezioso antiossidante antitumorale verrà distribuito anche un opuscolo «La prevenzione in cucina»: suggerimenti per uno stile di vita sano ed una dieta varia, realizzato da «La cucina Italiana» (per informazioni: tel. 840.001.001, www.airc.it ).
La ricerca oggi in questo ambito studia quali sono le sostanze contenute nei diversi cibi che offrono protezione contro le malattie tumorali ed i relativi meccanismi d’azione, affinché possano diventare veri e propri farmaci. «L’ultimo nato nei nostri laboratori – prosegue Adriana Albini che con il suo team per primi al mondo hanno studiato le cellule endoteliali in risposta a derivati della dieta – è un triterpenoide, un derivato sintetico che parte dalla struttura dei terpeni, gli oli essenziali contenuti nella buccia di arancia. Si tratta di un potentissimo antinfiammatorio antiangiogenico, di origine naturale, quindi poco tossico, ora in fase clinica I negli Stati Uniti sui pazienti in varie neoplasie».

La stessa molecola è molto promettente: uno studio pubblicato sulla rivista internazionale Cancer Research a cura dell’équipe guidata dalla stessa Albini e da Francesca Tosetti dell’Istituto dei Tumori di Genova indica che questo olio essenziale è in grado di uccidere selettivamente le cellule più maligne del tumore prostatico.

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