Funerali a Roma, ultimo saluto all'alpino Miotto Il padre: "Ora mi dicano come è morto Matteo"

Domani l'addio al caporal maggiore degli alpini ucciso il 31 dicembre da un cecchino in Afghanistan: ai funerali solenni anche Berlusconi. Poi verrà sepolto con i caduti di guerra a Thiene, richiesta fatta dal giovane nel testamento lasciato prima di partire per la missione. In una lettera Miotto scriveva: "Ogni metro può essere l'ultimo"

Funerali a Roma, ultimo saluto all'alpino Miotto  
Il padre: "Ora mi dicano come è morto Matteo"

Roma - Il C-130 dell'Aeronautica militare italiana con la salma del caporal maggiore Matteo Miotto ucciso lo scorso venerdì in Afghanistan in una base avanzata del Gulistan è atterrato alle 10.08 all'aeroporto di Ciampino. A bordo dell'aereo, anche il generale Giorgio Cornacchione, comandante Centro operativo vertice interforze. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il ministro della DIfesa, Ignazio La Russa, il capo di Stato Maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini, i familiari e la fidanzata Giulia hanno seguito in un clima di grande commozione ed altrettanta compostezza la benedizione data dall'ordinario militare, arcivescovo Vincenzo Pelvi.

Come per il rientro di altre salme di militari caduti all'estero, si è ripetuto il rituale con il ministro della Difesa, Ignazio La Russa che, al posto del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, influenzato, ha appoggiato entrambe le mani per alcuni secondi sul feretro. Impossibile per mamma Anna, papà Francesco e la fidanzata Giulia, poco distanti, trattenere le lacrime. Subito dopo l'ultima "carezza" data dal ministro della Difesa La Russa, un trombettiere del 7/o Reggimento Alpini di Belluno ha eseguito le note del "Silenzio", che hanno riecheggiato in tutto l'aeroporto. Portato in spalla da sei commilitoni, il feretro, seguito dai familiari e passando davanti ad un picchetto d'onore, ha quindi raggiunto un carro funebre fermo ad un centinaio di metri dalla piazzola di parcheggio riservata all'aereo.

Il capo di Stato Maggiore della Difesa, Camporini, ha ricevuto personalmente l'incarico dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di comunicare ai genitori di Miotto la sua impossibilità ad essere presente, a causa di una persistente sindrome influenzale, alla cerimonia per l'arrivo della salma del militare caduto. Napolitano - è scritto in in un comunicato stampa diffuso nello scalo romano dallo stato maggiore della Difesa - "non potrà neanche partecipare alle sue esequie funebri, che avranno luogo domani alle ore 11 presso la basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. Il presidente ha assicurato il proprio intendimento di voler incontrare i genitori dell'alpino caduto alla prima occasione utile, possibilmente in una sua prossima visita istituzionale in Veneto". 

Tante persone hanno accolto commosse il feretro dell'alpino, all'ospedale militare del Celio, dove è stata allestita la camera ardente. Oltre ai familiari, i genitori, la fidanzata e gli zii di Matteo, sono presenti il capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, Giuseppe Valotto, e il senatore del Pd Ignazio Marino.

Le esequie solenni si terranno nella Chiesa di S. Maria degli Angeli, a Roma, domani alle ore 11: parteciperà anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Il giovane soldato verrà poi sepolto con i caduti di guerra a Thiene, in provincia di Vicenza. Una richiesta fatta dal giovane in un testamento lasciato prima di partire per la missione. Un desiderio che purtroppo la sua città, nel più mesto primo gennaio che qui si ricordi, si appresta ad esaudire.

La camera ardente sarà allestita nella sala consiliare del comune di Thiene e il sindaco Maria Rita Busetti precisa che sarà aperta lunedì pomeriggio. Sia la Busetti che il sindaco di Zanè, Alberto Busin, saranno presenti ai funerali solenni a Roma con i gonfaloni dei due comuni.

"C'é stato un solo colpo che ha provocato una lesione che ha determinato la morte immediata. E' stata una morte immediata, qualunque soccorso non sarebbe valso a cambiare le cose". Lo ha detto a Sky Tg24 il direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università La Sapienza, Paolo Arbarello, che ha eseguito l'autopsia. "L'equipaggiamento - ha aggiunto Arbarello - era assolutamente adeguato, c' erano tutte le protezioni adeguate, é stata una circostanza assolutamente sfortunata". 

La Russa "Mi ha colpito la lezione di dignità della famiglia di Matteo Miotto e questo mi dire che sarebbe davvero un insulto non portare a termine la missione in Afghanistan con la stessa intensità e dedizione di Matteo" ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, parlando con i giornalisti, a Napoli, a margine dell'incontro con i militari dell'Esercito impegnati nell'operazione "Strade Pulite". "L'obiettivo è certo di tornare a casa il più presto possibile - ha aggiunto il ministro - ma si tornerà quando avremo consegnato l'Afghanistan al legittimo governo che sia in grado di contrastare il terrorismo".

Il padre: "Voglio sapere come è morto" "E' legittimo chiedere come è morto un figlio". È la richiesta di verità espressa da Francesco Miotto, 63 anni, il papà del caporal maggiore degli Alpini ucciso ieri in Afghanistan. "Ieri mi hanno chiamato i suoi comandanti dall’Afghanistan - spiega - dicendo che era stato colpito ad una spalla, poi adesso si parla di un colpo che l’avrebbe raggiunto al fianco. I dubbi, come si vede, non li ho avanzati io, ci sono delle versioni che non sono concordanti".

"Non voglio alzare polemiche - precisa Francesco Miotto - e posso capire che nei momenti concitati di un fatto come questo ci siano delle versioni discordanti. Ma noi famigliari vogliamo capire cosa è successo. L’esame autoptico lo faranno per questo".

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