
Un incendio scoppiato nella notte ha scatenato la paura a CityLife, in uno degli edifici di lusso del quartiere: una delle torri delle Residenze Libeskind B2, i palazzi progettati dall'archistar di fama mondiale, Daniel Libeskind. Per fortuna non ci sono state gravi conseguenze né per gli abitanti né per l'edificio. Due i feriti lievi portati in ospedale.
È successo nella notte di mercoledì, l'allarme è scattato intorno alle 3.30. Il rogo si è sviluppato in uno degli appartamenti all'undicesimo piano delle Residenze Libeskind B2, in via Ambrogio Spinola, al centro del quartiere alla moda di CityLife. L'addetto alla sicurezza dello stabile si è subito accorto del fumo che proveniva dall'abitazione ed è salito per intervenire. La guardia giurata ha fatto uscire con urgenza gli abitanti dell'appartamento. Si tratta di una donna di 51 anni, dei suoi gemelli di appena sei mesi e anche i due cani della famiglia coinvolta.
Nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco, con sei squadre di intervento. I pompieri sono riusciti a domare le fiamme e a mettere in sicurezza l'edificio. È intervenuto anche il 118 con i suoi soccorritori. La donna ha riportato una leggera ustione alle mani, probabilmente nel tentativo estremo di fermare il fuoco, e un principio di intossicazione da fumo. È stata accompagnata all'ospedale Niguarda, come i suoi due figli, che sono rimasti illesi. Sempre al Niguarda è stato visitato il 36enne addetto alla sicurezza, anche lui per inalazione da fumo.
Dopo i controlli dei vigili del fuoco è stato accertato che il resto delle abitazioni non era stato interessato dall'incendio. Non è stato quindi necessario evacuare gli altri inquilini del palazzo. Svegliati dall'arrivo dei soccorsi, e nonostante lo spavento preso, hanno poi potuto tornare a dormire nelle loro case. Il fuoco è rimasto circoscritto all'appartamento della 51enne. L'edificio infatti è stato progettato, anche per prevenire questo tipo di problemi. È suddiviso in compartimenti proprio per evitare la propagazione di un incendio.
In relazione all'articolo di cui sopra, si precisa quanto segue.
È stata la padrona di casa ad essersi accorta per prima dell'incendio che si stava propagando dal proprio bagno. L'addetto alla sicurezza si trovava al di fuori della cosiddetta control room a piantonare il cancello, mentre il secondo addetto si trovava nella propria postazione (all’interno della control room) sita nella parte opposta dello stabile rispetto all'appartamento della signora, che si affaccia sul giardino interno, elemento che rendeva evidentemente impossibile agli addetti stessi notare il fumo. La signora, non potendo contattare né i soccorsi interni (addetto alla sicurezza e control room) né quelli esterni, poiché il proprio cellulare era stato bruciato dal fuoco e il sistema elettrico dell'appartamento era andato in totale blackout, ha personalmente posto in salvo i propri gemelli di sei mesi e i due cani, entrando e uscendo dall'appartamento per ben quattro volte e scendendo all'ottavo piano con il montacarichi (poiché gli ascensori risultavano bloccati) per chiedere soccorso a una vicina e conoscente.
Di più, anche la vicina tentava di mettersi in contatto telefonicamente con la control room (ancora totalmente estranea alla vicenda), ma l’addetto che era all’interno non rispondeva. Per questo, la padrona di casa vi si recava personalmente per chiedere aiuto.
Dopodiché saliva insieme con l’addetto alla sicurezza al piano del proprio appartamento (undicesimo), ma a questo punto la guardia - spaventata - si rifiutava di spegnere il fuoco con l'estintore ivi presente e scappava giù per le scale, dove incrociava i Vigili del Fuoco, nel frattempo accorsi.