«Fuori in 12 dal Beccaria, sono a rischio»

Sono 12 i detenuti del carcere minorile Beccaria che beneficeranno della nuova legge sull'indulto approvata ieri dal Senato in via definitiva. Lo annuncia don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità nuova e cappellano del carcere minorile. «Si tratta per la maggior parte di ragazzi stranieri, già condannati a pena definitiva - spiega don Rigoldi - che hanno compiuto reati aventi a che fare con lo spaccio di sostanze stupefacenti, furti e rapine». Attualmente al carcere Beccaria sono detenuti 71 minori di cui 55 maschi. Qui venne portata anche Erika, la ragazza che insieme al fidanzato uccise a coltellate la madre e il fratellino a Novi Ligure. «Svuotare le carceri non è un problema del Beccaria - riprende don Rigoldi - che è poco affollato. Ma creerà un caso molto complesso per via di tutti quei ragazzi che si troveranno fuori prima del previsto senza aver completato un “progetto” e di nuovo in balia della strada». Da qui la proposta: «Si deve pensare a “piano di emergenza” per facilitare il reinserimento dei ragazzi nella società».

E sui 12 minori che usciranno grazie all’indulto, aggiunge: «Il loro peggiore nemico è la strada e che potrebbe richiamarli a sé. Devono affrontare un percorso di riabilitazione sociale. Questa, per loro, deve essere una vera liberazione».

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