da Roma
Fuori per lindulto, corre subito dalla moglie per saltarle al collo. Ma non la vuole abbracciare, la vuole strangolare. Così, dopo averla attesa a lungo davanti al supermercato di San Daniele, lafferra per la gola e la sbatte più volte contro il marciapiede. Lei, salvata dai passanti, adesso è in prognosi riservata con la testa rotta e un principio di soffocamento. Lui, Pietro Melis, 54 anni, è tornato nel penitenziario di Udine cinque ore dopo la scarcerazione: stava scontando una condanna a otto mesi, guarda un po, per maltrattamenti familiari.
Libertà flash pure per due detenuti sardi, Massimiliano Fortuna, 32 anni, e Raimondo Muntoni, 26. Alle 18 escono dalla casa circondariale di Macomer, alle 22 sono in un bar del centro a festeggiare allegramente: bicchierate, canti, urla, scherzi pesanti fino a una scazzottata con una pattuglia di polizia che cerca inutilmente di farsi mostrare i documenti. Alle 23, dopo aver semidemolito il locale e dopo lintervento di una squadra di carabinieri, sono di nuovo nella loro cella. A Siena una storia molto simile: condannato per furto e scarcerato prima del tempo, L.C. si ubriaca e prende prima a spinte e a insulti i turisti in piazza Indipendenza, poi a pugni gli agenti che tentano invano di calmarlo. Smaltirà la sbornia al fresco.
Ecco lesercito degli incontrollabili, ecco gli incalliti del crimine che fanno dire a Roberto Calderoli che «era meglio buttare la chiave». Violenti, incorreggibili, balordi veri. Come quel tunisino, condannato per tentato omicidio, scarcerato a Palermo dopo lapprovazione del provvedimento di clemenza, sorpreso 24 ore più tardi dalle parti del policlinico mentre si masturba davanti ad alcuni ragazzini. Pugni, calci, danneggiamenti vari allauto di servizio: devono faticare parecchio gli agenti prima di immobilizzarlo e riportarlo dentro. Oggi verrà processato per atti osceni, violenza e resistenza.
Delinquenti, ma anche disperati. Come Giampaolo Monteduro, quarantanovenne triestino uscito di galera da dodici ore e pizzicato dai carabinieri mentre, armato di un paio di forbici, sta cercando di aprire una Fiat 500. O come Giovanni Calassi, 45 anni. Liberato alle 22,30 dal carcere di Marassi dove stava scontando un discreto cumulo di condanne per reati contro il patrimonio, alle tre di notte, affamato e senza un euro, è in via Colombo, nel pieno centro di Genova, mentre cerca di sfondare con una spranga di ferro la vetrina della modesta pizzeria «Le tre caravelle», alla ricerca dellincasso o forse di qualche focaccia avanzata.
Cè poi chi non sa stare senza commettere reati, chi ha il furto nel sangue e, dopo la detenzione, ora è in crisi di astinenza. Il milanese uscito laltra sera da San Vittore e ripreso il pomeriggio successivo mentre tenta di rubare unauto in via Barzoni. La torinese di 33 anni liberata a Modena e arrestata da una volante in un elegante negozio di via Indipendenza, nel cuore di Bologna, con tre paia di jeans firmati nascosti nella borsa.
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