Fusione United-Continental: nasce il numero uno dei cieli

Ieri United Airlines e Continental - la terza e la quarta compagnia degli Stati Uniti - hanno annunciato la loro fusione, che darà vita al numero uno dei cicli mondiali, superando Delta, che aveva raggiunto il primato nel 2008 grazie all’integrazione di Northwest. Nello stesso periodo, due anni fa, United e Continental già si parlavano, con lo stesso obiettivo di oggi: ma l’ipotesi di accordo fu abbandonata, soprattutto a causa dei problemi di liquidità delle due società in un momento in cui i prezzi del petrolio erano alle stelle.
Da allora le due compagnie hanno affrontato la crisi adattando le proprie dimensioni al mercato, ma le loro condizioni economiche non sono tuttora delle migliori: per Continental la perdita 2009 è stata di 282 milioni di dollari, mentre Ual ha registrato un rosso di 651 milioni. La fusione nasce in un’ottica di sinergie industriali valutate 1-1,2 miliardi di dollari all’anno entro il 2013: i due network si integrano efficacemente, senza particolari sovrapposizioni, aumentando così l’offerta per la clientela di entrambe le compagnie. La nuova società (agli azionisti di United andrà, per effetto dei concambi, il 55% del capitale) avrà sede a Chicago, nell’headquarter di United, mentre Houston, sede di Continental, sarà il principale hub; il marchio sarà United ma colori e logo di Continental (un globo terrestre blu) saranno conservati. I ricavi complessivi saranno di 29 miliardi di dollari, la capitalizzazione superiore ai 6: a Wall Street ieri hanno festeggiato i rialzi gli azionisti di entrambe le società.
Insieme, le due compagnie trasporteranno (ai valori 2009) 101 milioni di passeggeri, meno di Delta (108 milioni) e più di American Airlines (85,7). Il primato del nuovo vettore si manifesta sull’indice più significativo, il numero di passeggeri trasportati per miglio: 180 miliardi per United-Continental, contro il 162 miliardi di Delta e i 122 di American. Significa che, mediamente, i voli di United sono più lunghi. Ciò trova riscontro nella flotta: 692 aerei in tutto, somma dei 359 di United e dei 333 di Continental. Ma mentre quest’ultima ne possiede solo 46 di lungo raggio, United ne ha 111, dando al nuovo soggetto un forte contributo nei voli intercontinentali. La creazione di una flotta comune è stata una delle chiavi della fusione: United infatti soffriva di carenza di aerei, tale da non poter sfruttare le potenzialità di un mercato in forte recupero, perché solo nel 2014 arriveranno i nuovi Boeing 787 e gli Airbus 350 ordinati. Nonostante la flotta insufficiente, proprio ieri United ha annunciato sette nuovi voli settimanali da Roma per Chicago, che raddoppiano i sette finora operati verso Washington.


Sia United che Continental fanno parte dell’alleanza Star Alliance, e quindi in questo senso non ci saranno mutamenti. La somma dei programmi di frequent flyer delle due compagnie è di 91 milioni di soci (contro i 74 di Delta e i 64 di American), ma il numero andrà scremato di chi possiede due tessere.

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