G8: "Non fu caccia all'uomo"

Nella requisitoria del processo per le violenze di strada il pm Canciani dice che "non è vero che ci sia stata una caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine su manifestanti inermi, perchè il corteo non era composto da pacifisti"

G8: "Non fu caccia all'uomo"

Genova - "Non è vero che ci sia stata una caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine su manifestanti inermi, perchè il corteo di Via Tolemaide (delle tute bianche ndr) non era composto da pacifisti". Lo ha detto oggi il pm Andrea Canciani nella requisitoria del processo per le violenze di strada, avvenute durante il G8. Imputati sono 25 no global accusati di devastazione e saccheggio. "Mi chiedo - ha aggiunto - cosa facevano i vari parlamentari, deputati, onorevoli presenti al corteo e i rappresentanti del gruppo di contatto tra le forze dell’ordine e i manifestanti. Eppure erano chiare a tutti le immagini di quella guerriglia".

"I disordini non furono causati dalle cariche di polizia" Secondo il pm non è accettabile infatti la tesi della difesa che la crisi dell’ordine pubblico e i disordini sfociati nel tardo pomeriggio del 20 luglio sfociati nell’uccisione di Carlo Giuliani siano stati causati dalla carica dei carabinieri sul corteo delle tute bianche. "Si è trattato - ha sottolineato - di persone che hanno scelto deliberatamente di contrapporsi alle forze dell’ordine, non si stavano difendendo né erano in pericolo di vita".

Il pm contesta la tesi della difesa Il pm ha anche contestato la tesi della difesa, cioè che i responsabili dell’ordine pubblico siano comunque i vertici delle forze dell’ordine. "La responsabilità operativa - ha sottolineato - è del funzionario che si trova in piazza. È lui che deve prendere le decisioni" Il pm ha proseguito dicendo di non voler giustificare il comportamento tenuto dalle forze dell’ordine durante i disordini di via Tolemaide. "Un conto però - ha aggiunto - è manganellare un passante inerme, un altro è lo sfondamento degli scudi". "L’intervento di un contingente sui cortei - ha spiegato - non può isolare le persone e scegliere tra violenti e non violenti".

Secondo il pm "comunque non è compito di questo processo appurare se ci sono stati errori da parte delle forze dell’ ordine nel gestire le piazze durante il G8". "Noi - ha spiegato - dobbiamo analizzare il comportamento dei singoli imputati, arrestati durante i disordini di piazza e nell’assalto al Defender dei carabinieri in piazza Alimonda dove morì Carlo Giuliani".

Il pm ha poi detto che il Vaffanculo Day di Grillo "non è niente in confronto alla gente che protestava durante i giorni del G8, che urlava, piangeva e telefonava alla polizia per sapere cosa stesse succedendo in città, colpita da devastazioni e saccheggi". La requisitoria del pm proseguirà venerdì.

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