MilanoParte con una gaffe loperazione-radicamento territoriale di «Generazione Italia», la corrente di Gianfranco Fini. Il caso scoppia a Milano, dove una sparata sullimmigrazione, uscita dallaria finiana, fa infuriare la comunità ebraica, innescando poi un giallo sullorganizzazione interna del gruppo, già piuttosto in affanno.
Tutto nasce con lintervento firmato «Generazione Italia circolo di Milano», che a proposito delle politiche governative sullimmigrazione, e del permesso di soggiorno a punti in particolare, accusa: «Il nostro Paese è retrocesso a 70 anni fa, quando governanti senza scrupoli mantenevano il loro potere facendo leva su razzismo e pregiudizi». Un giudizio tanto pesante che neanche la sinistra più antagonista se lo sarebbe mai sognato. La cosa non sfugge alla comunità ebraica milanese. Passano poche ore e il portavoce del tempio Beth Shlomo, che ha sede nella galleria Vittorio Emanuele ed è erede della sinagoga di Ferramonti, fondata in un campo di internamento durante il fascismo, reagisce: «Sommessamente - dichiara Davide Romano - sottolineo come paragoni tra le cosiddette leggi razziali prodotte dal fascismo e le leggi sullimmigrazione attuali - la cui critica è legittima, sia chiaro - siano quantomeno impropri». «Paragonare il fascismo alla situazione attuale - aggiunge - non solo è eccessivo e fuorviante, ma rischia di banalizzare quella tragica esperienza». Dopo un augurio a Generazione Italia «per unattività lunga e proficua», i dirigenti del tempio auspicano «che aiuti il Paese a ragionare, pesando le parole. Fin dallinizio». Nessuna ostilità per i finiani, dunque, lo stesso portavoce della sinagoga due anni fa come segretario generale dellassociazione «Amici di Israele» ha conferito al presidente della Camera un premio di «amicizia».
Ma Generazione Italia deve correre ai ripari. Il coordinatore regionale, Giuseppe Valditara, tuona: il «fantomatico circolo milanese di Generazione Italia» - dice - «non ha alcuna legittimazione ufficiale». «Si tratta di qualche cialtrone o provocatore». E allude a «qualcuno che vuol mettere zizzania». Valditara ribadisce che il permesso di soggiorno a punti è «sacrosanto». Il responsabile organizzativo dellassociazione, Fabio Mastroberardino si sofferma sul giallo: i circoli di Generazione Italia - spiega - sono «in una fase di spontaneismo».
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