Il galateo? Una tradizione che non invecchia mai

Le regole sono sempre le stesse anche se oggi c’è più flessibilità

Miriam D’Ambrosio

Chissà come fece Cenerentola a cavarsela così bene al ballo del Principe, tra vere dame e gentiluomini, dopo anni passati a servire, in solitudine, accompagnata solo da passeri e topi. Perrault non svela il mistero della sua preparazione a corte, ma è certo che la ragazza fece un «figurone», considerati gli esiti. Pare che le regole del «cerimoniale, protocollo e galateo nella vita privata e professionale», non siano cambiate nel tempo, ma vanno rispolverate più spesso e sono utili in diverse occasioni.
Per questo Edda Abbagliati, consulente turistico, e Lisa Lorenzini, graphic designer, entrambe anime dell'Accademia di Stile, organizzano corsi base aperti a tutti, nello Spazio Forum della Libreria Egea in via Bocconi 8. Le iscrizioni sono ormai agli sgoccioli per le lezioni che cominciano venerdì. Otto appuntamenti, 200 euro la quota di iscrizione: al termine non si avranno più dubbi su come apparecchiare una tavola, come presentarsi a una festa, a chi dare la precedenza, come organizzare un invito a casa. «All'estero, l'interesse per il galateo è più sviluppato, in Italia è poco approfondito, c'è mancanza di informazione, lo si pensa legato a un livello ufficiale o al semplice bon ton da “signora bene” - dice Edda Abbagliati -, sembra un mondo distante dal nostro ma non lo è, capita a tutti di muoversi nella società e trovarsi in ambienti che possono mettere a disagio». Invece la naturalezza va sempre mantenuta e, conoscendo quanto basta, è possibile mettere da parte l'ansia che afferra in determinate situazioni.
«Il nostro è un corso molto visivo - continua Edda -, a Lisa Lorenzini è affidata la parte ludica e fotografica, le gaffes sono illustrate a fumetti perché restino più impresse. Ci rivolgiamo al settore del turismo, a chiunque si occupi di pubbliche relazioni, comunicazione, agli imprenditori, alle società di formazione, a tutte le persone che fanno vita sociale e si sentono insicure». Interpretare un invito non è poi così difficile: importante l'orario e le richieste. Fondamentale è «la formula magica: rispetto, senso comune, educazione». «Oggi c'è più flessibilità, meno rigidità, anche se le regole sono le stesse» e persino Rania di Giordania ha sbagliato abbigliamento al matrimonio di Felipe di Spagna che chiedeva abito corto e cappello alle signore, mentre la bella regina si è presentata in lungo e a capo scoperto. «Nei Paesi con monarchia si è più ferrei - aggiunge Edda e spiega - la parte imprenditoriale è molto complessa. L'errore diplomatico è in agguato: con i Paesi arabi bisogna stare attenti a molte cose, e ci si comporta in modo diverso se si ha davanti un giapponese piuttosto che un americano.

Grande attenzione merita la disposizione dei diplomatici o politici attorno a un tavolo, nel rispetto del loro curriculum. C'è chi si offende e va via se non si sente accolto a dovere. Tutto questo sapere è comunque patrimonio, tradizione da preservare».

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