Tutto è partito dalla storica gioielleria Verga, cento metri quadrati sotto i portici settentrionali di piazza Duomo, che ha rinunciato ai propri spazi e così al rinnovo del contratto concesso senza gara, solo con l'adeguamento del canone, perché si tratta di una bottega storica. Il Comune ha rilanciato ampliando lo spazio, aggiungendo un piano ammezzato al momento inutilizzato. A questo punto ad andare a bando saranno 165 metri quadrati e si parte da una base d'asta di 478mila euro d'affitto l'anno. Non solo. Palazzo Marino ha deciso di utilizzare altri spazi minori ai piani superiori, con accessi interni e finora sottoutilizzati. Adesso a cercare spazio nei luoghi sempre più frequentati da milanesi e soprattutto da turisti sono anche Damiani e Stroili, gioiellerie, anche se la prima è decisamente di fascia alta e la seconda alla portata di molte tasche. Entrambe puntano al negozio di Davis, sotto i portici, con base d'asta di 900mila euro: i due contendenti si aggiudicheranno lo spazio nell'asta a rilanci. Sono in tutto cinquantadue gli spazi che godono di vetrine con scritta oro su fondo nero sui quattro bracci della Galleria e sotto i portici di piazza Duomo.
La delibera proposta dall'assessore al Bilancio, Demanio e Piano straordinario Casa, Emmanuel Conte, detta le linee guida dei prossimi bandi, che riguarderanno tre lotti. Il primo comprende proprio il negozio ampliato della gioielleria Verga. Un secondo lotto riguarda degli spazi interni, al primo piano sempre al civico 21 di piazza Duomo, accessibili da una scala interna e per i quali diversi concessionari hanno manifestato interesse: vengono messi a bando, per una concessione di 18 anni, per aggiudicarlo alla migliore offerta. L'asta a rilanci in questo caso parte da una base di 550 euro al metro quadro (anziché i 2.900 al mq del primo lotto). Stessi prezzi per il terzo spazio: 103 mq interni e al piano ammezzato, anche questi sfitti.
"La Galleria è un luogo unico che da oltre 150 anni accompagna con la sua eleganza la storia della città" osserva Conte, spiegando che l'intento è "la salvaguardia di un mix funzionale che la renda vissuta da tutti e una utilità per i milanesi". Tra aggiudicazioni e contratti firmati, negli ultimi quattro anni gli introiti della Galleria sono quasi raddoppiati, passando da 53 a oltre 80 milioni. Il Comune intende sfruttare ancora di più l'opportunità data da questi spazi che offrono una visibilità straordinaria. È la seconda asta all'incanto di questo tipo, riservata ai "piani alti" della Galleria, bandita all'incanto con il criterio della "verticalizzazione": la prima, un anno fa, ha portato all'aggiudicazione di quattro spazi interni per un introito in canoni annui di oltre 2 milioni di euro.
Il criterio - si legge nella delibera - è rappresentato anche dalle opere di restauro poste a carico dei concessionari, "volte ad una riqualificazione attenta anche al consolidamento statico, all'adeguamento impiantistico del bene e al tema dell'accessibilità", interventi da attuare d'intesa con la Soprintendenza.