Un milione di euro, disponibili subito. È la cifra offerta da una multinazionale tedesca per restaurare pavimento e lucernari della Galleria Vittorio Emanuele. Con una sola clausola: che i soldi siano spesi entro il 31 marzo. Tradotto: il Comune ha poco meno di due mesi di tempo per approvare il progetto definitivo, organizzare la gara di appalto, affidare i lavori e ottenere il permesso della Sovrintendenza.
La società in questione è la Stroer Group International, una branca della quale - Blow Up Project - si occupa, appunto, di restauri. In cambio di pubblicità. I fondi sono, infatti, offerti sotto forma di sponsorizzazione. Ciò significa che il Comune dovrà allestire appositi spazi, nelle vicinanze della Galleria, per mettere in evidenza il brand della multinazionale. Se la tabella di marcia dovesse essere rispettata, il restauro della Galleria potrebbe cominciare allinizio di aprile. «Il progetto preliminare è quello che i nostri uffici hanno preparato già negli anni scorsi - fa sapere lassessore comunale allArredo urbano Maurizio Cadeo -, finora sono mancati i soldi per realizzarlo. Adesso i fondi ci sono. A questo punto mi auguro che seguano iter burocratici certi in tempi brevi. Siamo il Governo del fare e mi aspetto che alle parole seguano fatti concreti».
Il restauro sarà di tipo conservativo. In Galleria non cambierà nulla, gli operai si limiteranno a riparare le parti del pavimento e dei lucernari rovinate dallusura: mattonelle di marmo Bariglio, Rosso di Verona, Marron prugna, Nero assoluto, Bianco del Grappa, Rosso di Francia e tessere di vetro. Il marmo sarà pulito, rinforzato, stuccato, levigato, lucidato, ripulito e, infine, trattato con prodotti idrorepellenti. Le lastre di pietra non più recuperabili saranno sostituite con altre identiche alle precedenti. I vetri saranno, invece, rimossi per controllare lo stato della parte in bronzo e del rosone. Saranno pulite le parti metalliche, consolidata la struttura portante e, infine, ripristinate le parti in vetro. Il tutto su una superficie totale che supera i 6.200 metri quadrati.
«Questa ditta non ha mai lavorato in Italia - spiega Cadeo -, ma ha effettuato restauri importanti, come quello delle Porte di Brandeburgo, di Charlotenburg e del Palazzo dei Principi a Berlino.
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