È già pronta la nuova maglia per la festa scudetto, pianificata e confermata per la sera di sabato 14 maggio, Milan-Cagliari. È stata presentata ieri con una blogger conferenza mondiale nello stabilimento Adidas di Monza, affidata ai testimonial Van Bommel, Seedorf e Antonini ed ha già raccolto commenti di segno positivo (il disegno delle strisce sottili ricalca quello degli anni 60-70). Con i tre protagonisti della cavalcata tricolore, Adriano Galliani, schiavo della scaramanzia e non solo, ha tenuto al guinzaglio espressioni trionfali e bilanci conclusivi per sottolineare invece con enfasi la doppia svolta rossonera. «La nostra vita è cambiata grazie alla generosità del presidente Silvio Berlusconi: tra lestate e gennaio, ha investito molto sul mercato. Il destino del campionato è cambiato la notte del derby di ritorno: potevamo essere risucchiati al secondo posto, siamo saliti a più 5 sullInter» la sintesi perfetta dei sette mesi vissuti sul tetto della classifica.
«Solo chi ha un grande passato può aspirare a un grande futuro»: il nuovo motto berlusconiano è stato subito messo in pratica dallo stesso Galliani che ha precettato la squadra. «Comunque vada a finire sabato a Roma, si resta in ritiro e si prepara la sfida col Palermo, squadra con cui negli ultimi 4 anni abbiamo raccolto il minor numero di punti» il suo annuncio allo spogliatoio. Il «double», scudetto e coppa Italia, mai raggiunto prima, è diventato il nuovo traguardo ritagliato dal Milan per i suoi tifosi e per i suoi interpreti. Che hanno ricevuto i primi complimenti, come nel caso di Abate, maltrattato dal dirigente milanista dopo lespulsione nel derby dandata. «Gli ho chiesto scusa per quellepisodio» ha ricordato Galliani aggiungendo una battuta. «Lo so, è più difficile fare una scenata a Ibrahimovic...». Ha incassato un bel voto anche Cassano: «Antonio ha fatto la sua parte preziosa». Ma in materia di annunci, ecco il più intrigante della serie: «Dallanno prossimo i rossoneri firmeranno una regola anti-proteste: sono dannose per la squadra e inutili agli effetti pratici» ha sentenziato il vice Berlusconi. Che il terreno, a Milanello, sia particolarmente fertile per una campagna di questo tipo, è confermato dallepisodio che ha avuto Nesta per protagonista. Il difensore ha provato a «scagionare» Della Rocca, espulso dal pasticcione De Marco testimoniando a sua favore, inutilmente.
Proprio sul ritorno di Ibra, Allegri ha regalato la seconda fulminante battuta della stagione, degna del repertorio migliore di Mourinho. Il livornese, salutato dalla curva amica e dallo stadio con striscione e applausi, non ha saputo trattenersi: «Ibra dovrebbe tornare a Roma, sempre che non lo squalifichino in settimana!». Galliani è stato tenero col livornese: «Spero rappresenti la sintesi tra Sacchi, Capello e Ancelotti i nostri tre grandi» ha pronosticato prima di svelare che proprio Carletto è stato tra i primi a farsi sentire dopo l1 a 0 sul Bologna. In sospeso, oltre alla finale di coppa Italia, è rimasto il destino dei famosi nove col contratto in scadenza. Tra questi Pirlo si è distinto domenica pomeriggio disertando il saluto collettivo alla curva amica, mentre Seedorf ha rovesciato lonere dellaccordo. «Se ci sarò lanno prossimo, deve rispondere Galliani.
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