nostro inviato a Milanello
Leonardo resiste, Galliani pure ma da ieri è il futuro del Milan a contare più del presente. Specie dopo luscita dal giro scudetto, al ritorno dal viaggio a Genova con la Samp. E non solo perché si conoscono le cifre del bilancio approvato dai soci (10 milioni di «rosso» da ripianare) e i piani del mercato (Pato, Dinho e Thiago Silva confermatissimi). È già scolpita lidentità del successore di Leonardo secondo una formula mai smentita, anzi confermata dallo stesso Galliani rilucidata per loccasione «il Milan ai milanisti»: Filippo Galli e Mauro Tassotti la prossima coppia, uno reduce da una felicissima esperienza come organizzatore del settore giovanile, laltro con sulle spalle una proficua esperienza di assistente prima di Ancelotti e ora di Leonardo, memoria storica dellattuale gruppo di lavoro a Milanello. Smentita in modo perentorio la candidatura di Marcello Lippi, «mai pensato a lui» la spiegazione didascalica di Adriano Galliani che pure col Ct campione del mondo è in eccellenti rapporti.
Leonardo resiste, a modo suo, sgomberando il tavolo dallo scomodo argomento, «non abbiamo raggiunto ancora niente, non possiamo distrarci». Al pari di Adriano Galliani che si lascia un piccolo margine di manovra: «Io sono innamorato di Leonardo, finito bene il torneo proverò a convincerlo a rimanere in rossonero, concorderemo cosa fare». Lultimo passaggio è quello che conta: non ci saranno separazioni traumatiche. Ad ascoltare le voci di Milanello i giochi sono già fatti e corrispondono in modo plastico ai boatos delle settimane precedenti. Leonardo è deciso a rinunciare al secondo anno in qualità di allenatore per rientrare in Brasile e ricongiungere la propria vita a quella dei tre figli, in passato seguiti con periodici viaggi in Brasile. Lincarico di segretario della fondazione Milan e di assistente di Galliani gli consentivano una libertà dazione che oggi la panchina del Milan e i ritmi del calcio italiano hanno ridotto drasticamente. Di qui il bisogno di mettere fine alla distanza. Non cè ancora una proposta di lavoro alternativa pronta per Leonardo: maturerà forse nei prossimi mesi. Perciò la sua scelta professionale attuale non può e non devessere considerata come la conseguenza di chissà quali dissidi.
Leonardo vuole lasciare un bel ricordo, naturale anche se tutto o quasi gli gioca contro. Come ad esempio lennesimo sgambetto della sorte, con linfortunio di Abate che fa salire a 11, una squadra intera tra infortunati e squalifiche, il numero complessivo degli assenti a Palermo. Dove non si gioca per un improbabile inseguimento a Inter e Roma ma di sicuro per puntellare il terzo posto che è un traguardo essenziale per il Milan di oggi e di domani. «Gioca il Milan, serve limpresa di cuore» detta Leonardo con un po di enfasi appena gli leggono la lista dei rossoneri rimasti a casa per non riconoscere in pubblico lemergenza assoluta che da tempo si registra dalle parti di Milanello. Dove per esempio viene smentita la sospensione dei test di Milan-lab confermata invece da altre fonti interne.
Il Milan del futuro è un inno al settore giovanile ma proprio qui, nellultimo tratto, Leonardo sembra tradirlo, preferendo da secondo centrale difensivo (fuori Nesta, Kaladze, Oneywu, Favalli e Bonera) il terzino Oddo al giovanissimo Albertazzi, trascinato a Palermo insieme con altri 4 esponenti della Primavera. «Bisogna scegliere il momento giusto» spiega trafelato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.