Il panino - non c'è niente da fare - è uno dei cibi più globali del mondo. Facile, da piatto e da passeggio, da lotta e da governo, si trova ovunque. Eppure è anche un cibo superlocal, si localizza da sé con il contenuto.
Quindi hasta el panino siempre (lo sappiamo, in spagnolo si dice bocadillo ma non sottilettiamo).
Ecco qualche consiglio di panini glocal e d'autore in Italia.
In via Montenapoleone, a Milano (ma anche in piazza Virgilio, zona Cadorna), c'è Chic and Go: panini di qualità (con l'aragosta, o il club chic) da mangiare in loco, da asporto e da delivery, magari annaffiati da Champagne in bottiglie mignon del gruppo Vranken-Pommery.
Ancora Milano, in via Bonnet, al numero 5. Qui c'è Pescaria, un fish bar nato dall'idea di alcuni giovani pugliesi di Polignano a Mare. Specialità: i panini al crudo di pesce (gamberoni al ghiaccio o Tartare di tonno).
Milano ma non solo. Da Panino Giusto (numerose sedi nel capoluogo lombardo ma anche una a Roma) c'è un panino d'autore chiamato «Milano 2015» e firmato da Claudio Sadler: prosciutto crudo, scaglie di aceto balsamico di Modena, Parmigiano-Reggiano 30 mesi in crema, lattuga, rucola, crema di carciofi, pepe nero.
Via Solferino 48. C'è Pisacco, locale informale di Andrea Berton. Qui leggenda vuole ci sia il migliore hamburger di Milano e forse d'Italia. Ci fermiamo qui.
Un indirizzo paninoso a Roma: lo stradaiolo Orfeo, con varie sedi. Nove 9 tipi di carne tra cui hamburger, cotoletta e wurstel, 50 condimenti caldi e freddi, 8 salse. Da culto, anche se un po' Romanzo Alimentare.
Infine, a Firenze, 'Ino: inventata da
Alessandro Frassica, già selezionatore di salumi, è per alcuni la migliore paninoteca gourmet d'Italia: pane del panificio Cirri, abbinamenti toscani ma non solo. Vedi quello con scamorza, zucchine e alici di Cetara.AnCu
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