Cultura e Spettacoli

In gara la Comencini e Ferrario In vetrina Tornatore e Virzì

Molti i titoli italiani. Protagonisti la Bellucci, Auteuil, Placido, Volo

Pedro Armocida

da Roma

Numerosa, eterogenea e attesa la pattuglia dei film italiani presente in tutte le sezioni della neonata Festa Internazionale di Roma. A partire da quella principale, «Cinema 2006», con una dotazione per il miglior film di 200.000 euro forse unica al mondo, dove troviamo tre titoli tutti targati Rai Cinema: Le strade di Levi di Davide Ferrario in cui il regista, con la complicità dello scrittore Marco Belpoliti, ripercorre sessant'anni dopo il lungo viaggio tra Polonia, Romania, Ungheria, Slovacchia e Austria che Primo Levi dovette fare per tornare a Torino dopo la liberazione ad Auschwitz; A casa nostra di Francesca Comencini (in un primo tempo dato per certo a Venezia, ma poi sacrificato perché prodotto da Rai Cinema come gli altri due in concorso di Crialese e Amelio), ambientato nell'odierna Milano dove si snodano le esistenze governate dal denaro dei vari personaggi, tra cui un banchiere (Luca Zingaretti) e un capitano della Finanza (Valeria Golino); L'aria salata di Alessandro Angelini (opera d'esordio strappata sempre a Venezia, ma alla Settimana della Critica) sul mondo del carcere in cui il giovane educatore Giorgio Pasotti è costretto a fare i conti con un passato familiare rimosso.
Curiosamente tre sono anche gli italiani in «Première», la sezione più glamour della Festa: N (Io e Napoleone) di Paolo Virzì con Monica Bellucci e Daniel Auteuil, Uno su due di Eugenio Cappuccio con Fabio Volo, Anita Caprioli e Ninetto Davoli e La sconosciuta con Michele Placido, Claudia Gerini e Margherita Buy, ritorno al cinema di Giuseppe Tornatore a sei anni da Malena.
È stato invece parcheggiato come «Evento speciale», dopo aver aperto lo scontro quest'estate tra Medusa che lo produce e il Festival di Venezia che non l'ha voluto in concorso, il letterario Viaggio segreto di Roberto Andò con Alessio Boni, Claudia Gerini e Valeria Solarino. Dalla fiction televisiva arriva L'uomo della carità - Don Luigi di Liegro diretto da Alessandro Di Robilant, in cui Giulio Scarpati veste i panni del «monsignore degli ultimi», fondatore della Caritas.


Particolarmente nutrita infine la presenza degli italiani nella sezione «Extra» con diversi documentari e affini, tra i quali Il mondo addosso di Costanza Quatriglio, Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti, Ritorni di Giovanna Taviani e Sorelle di Marco Bellocchio.

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