Gara di lentezza, l’autobus batte tutti

Chi sceglie il bus impiega 62 minuti per fare 5 chilometri. La bici è il «mezzo» più rapido

Rapida ed economica, perfino sotto l’abbondante nevicata di ieri. La bicicletta si conferma il mezzo più veloce per spostarsi in città, come ha dimostrato il Trofeo Tartaruga, la gara a cronometro, organizzata da Legambiente, che ha visto sfidarsi su uno stesso percorso diversi veicoli: oltre alle due ruote ecologiche, motorino, metropolitana, macchina e autobus.
Proprio il mezzo pubblico di superficie si è aggiudicato il primo posto nella classifica della lentezza: per percorrere un tragitto di circa cinque chilometri, da piazza Piola a largo Cairoli con pit-stop obbligatorio in piazza San Babila, ha impiegato un’ora e due minuti. Più di tre volte il tempo di percorrenza della bici, che ha coperto il tratto fissato in 17 minuti.
Per la quindicesima edizione della competizione, che vuole sensibilizzare i milanesi su come non rimanere intrappolati nel traffico cittadino, sono stati reclutati quattro sportivi.
I concorrenti si sono dati appuntamento in piazza Piola: alle 10 in punto, quando la neve non aveva ancora ricoperto le strade e rallentato il traffico, sono scattati in direzione del centro. Alessio Morandi, atleta della nazionale italiana di boomerang, in sella a una due ruote da cui pendeva il cartello giallo con la scritta «La bici ti supera», è stato di parola. Ha battuto tutti, e per di più a costo zero, senza paura di scivolare sulle strade coperte da un velo bianco. Dopo 20 minuti dalla partenza ha tagliato il traguardo anche lo scooter, guidato dal ciclista Marco Velo – 4 volte campione italiano a cronometro -, che ha speso due euro per la benzina. Ezio Gamba – judoka, oro olimpico a Mosca 1980, tecnico della nazionale italiana dal 2000 al 2004 - è arrivato in metropolitana dopo 25 minuti con un costo di due euro. Penultima l’auto, guidata da Andrea Poggio, presidente regionale di Legambiente, con il tempo di 41 minuti e una spesa di 4,5 euro: tre euro di benzina e 1,5 per il gratta e sosta necessario per parcheggiare in piazza San Babila, una tappa obbligatoria per simulare quanto più possibile gli spostamenti dei milanesi in una mattina qualsiasi.
Fanalino di coda l’autobus: anche se il prezzo della corsa è stato tutto sommato modico (un euro), l’andatura è stata proprio da tartaruga. Tutta colpa della linea 90, che si è fatta attendere alla partenza 10 minuti. Sul bus ha viaggiato il ciclista Enrico Zaina - gregario di Marco Pantani, secondo al Giro d'Italia del 1996 - che ha poi preso la 61 per raggiungere piazza Cairoli.
«Siamo alla débâcle dei mezzi pubblici – commenta Poggio -, come del resto ho sperimentato oggi (ieri per chi legge, ndr) per arrivare a Milano. Sono uscito alle 7.15 e ho raggiunto in bici la stazione di Lodi: il “mio” treno è stato soppresso, quello dopo viaggiava con 20 minuti di ritardo e ho poi scoperto che la linea era stata bloccata dai pendolari. In Italia s’investe sempre meno nel trasporto pubblico.

Un esempio? Attualizzando i costi, trent’anni fa il biglietto del tram costava la metà di quello attuale, per un litro di benzina serviva un euro in più rispetto a oggi. In pratica in questo arco di tempo è stato dimezzato il costo della benzina e raddoppiato il biglietto del tram».

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