Rapida ed economica, perfino sotto labbondante nevicata di ieri. La bicicletta si conferma il mezzo più veloce per spostarsi in città, come ha dimostrato il Trofeo Tartaruga, la gara a cronometro, organizzata da Legambiente, che ha visto sfidarsi su uno stesso percorso diversi veicoli: oltre alle due ruote ecologiche, motorino, metropolitana, macchina e autobus.
Proprio il mezzo pubblico di superficie si è aggiudicato il primo posto nella classifica della lentezza: per percorrere un tragitto di circa cinque chilometri, da piazza Piola a largo Cairoli con pit-stop obbligatorio in piazza San Babila, ha impiegato unora e due minuti. Più di tre volte il tempo di percorrenza della bici, che ha coperto il tratto fissato in 17 minuti.
Per la quindicesima edizione della competizione, che vuole sensibilizzare i milanesi su come non rimanere intrappolati nel traffico cittadino, sono stati reclutati quattro sportivi.
I concorrenti si sono dati appuntamento in piazza Piola: alle 10 in punto, quando la neve non aveva ancora ricoperto le strade e rallentato il traffico, sono scattati in direzione del centro. Alessio Morandi, atleta della nazionale italiana di boomerang, in sella a una due ruote da cui pendeva il cartello giallo con la scritta «La bici ti supera», è stato di parola. Ha battuto tutti, e per di più a costo zero, senza paura di scivolare sulle strade coperte da un velo bianco. Dopo 20 minuti dalla partenza ha tagliato il traguardo anche lo scooter, guidato dal ciclista Marco Velo 4 volte campione italiano a cronometro -, che ha speso due euro per la benzina. Ezio Gamba judoka, oro olimpico a Mosca 1980, tecnico della nazionale italiana dal 2000 al 2004 - è arrivato in metropolitana dopo 25 minuti con un costo di due euro. Penultima lauto, guidata da Andrea Poggio, presidente regionale di Legambiente, con il tempo di 41 minuti e una spesa di 4,5 euro: tre euro di benzina e 1,5 per il gratta e sosta necessario per parcheggiare in piazza San Babila, una tappa obbligatoria per simulare quanto più possibile gli spostamenti dei milanesi in una mattina qualsiasi.
Fanalino di coda lautobus: anche se il prezzo della corsa è stato tutto sommato modico (un euro), landatura è stata proprio da tartaruga. Tutta colpa della linea 90, che si è fatta attendere alla partenza 10 minuti. Sul bus ha viaggiato il ciclista Enrico Zaina - gregario di Marco Pantani, secondo al Giro d'Italia del 1996 - che ha poi preso la 61 per raggiungere piazza Cairoli.
«Siamo alla débâcle dei mezzi pubblici commenta Poggio -, come del resto ho sperimentato oggi (ieri per chi legge, ndr) per arrivare a Milano. Sono uscito alle 7.15 e ho raggiunto in bici la stazione di Lodi: il mio treno è stato soppresso, quello dopo viaggiava con 20 minuti di ritardo e ho poi scoperto che la linea era stata bloccata dai pendolari. In Italia sinveste sempre meno nel trasporto pubblico.
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