Roma

Garavaglia: poche donne in giunta

Marchi (An) critica il sindaco: «Risolva piuttosto i problemi quotidiani del traffico»

«Marrazzo ha fatto meno di ciò che Storace aveva promesso se fosse stato eletto. Ha messo nella sua giunta una percentuale del 30 per cento di donne contro il 50 per cento di Storace. Poteva fare di più».
È cominciato bacchettando il neopresidente della Regione Lazio Piero Marrazzo l’intervento della vicesindaco del Comune di Roma Maria Pia Garavaglia all’«Oscar rosa alla Regione più al maschile» promossa dal Telefono rosa, svoltasi ieri nella sala del Carroccio in Campidoglio. «I partiti - ha proseguito la vicesindaco - non segnalano le donne, non comprendendo che una maggiore presenza femminile è garanzia di una rappresentanza sociale che rafforza le istituzioni stesse».
Concorda l’assessore capitolino alla Semplificazione e alle pari opportunità, Mariella Gramaglia, che aggiunge: «Il sindaco di Roma Walter Veltroni ha una giunta composta da metà uomini e metà donne e il presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra ha fatto una scelta di riequilibrio della rappresentanza femminile e ha un 40 per cento di assessori donna. Marrazzo - ha detto ancora Gramaglia - ha rispettato lo statuto con cinque donne assessori in giunta su 16. Il riequilibrio della rappresentanza è affidato ancora ai leader forti».
Non è mancato un accenno alla neocoordinatrice regionale di Forza Italia, Beatrice Lorenzin: «È l’unica donna in consiglio comunale dell’opposizione - ha osservato la Gramaglia -, le faccio i miei auguri». All’iniziativa ha partecipato anche la neoconsigliera della Regione Lazio, Luisa Laurelli, che ha sottolineato: «Una legge regionale emanata poco prima della scadenza del mandato di Storace aveva stabilito che sul listino fossero presenti al 50 per cento uomini e donne mentre le candidate nei partiti dovevano essere il 30 per cento. Da qui deriva questa percentuale di donne nella giunta.
L’accento - dice ancora Laurelli - va posto sul fatto che i partiti sono maschilisti. Scegliere il criterio delle pari opportunità, come ha fatto Veltroni, piuttosto che quello degli equilibri o dei partiti, consente di aumentare le quote delle donne ma anche le competenze».
Donne a parte, molte le critiche al patto tra Comune e Regione da parte del centrodestra. «Più che chiedere a gran voce poteri speciali sul traffico, Veltroni dovrebbe agire con semplici provvedimenti per liberare i romani dalla morsa ormai insostenibile del traffico» dichiara in un comunicato Sergio Marchi, capogruppo di An in Campidoglio.

«Anziché una cabina di regia, come ci annunciano fra squilli di trombe, da oggi c’è un solo regista: Veltroni» aggiungono Giulio Gargano, Raffaele D’Ambrosio e Luciano Ciocchetti, rispettivamente capigruppo di Alleanza Nazionale, Forza Italia e Udc alla Regione Lazio.

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