Le gare Magnini ko anche in staffetta: «Voglio allenarmi con Bernard o Cielo»

I buchi nell’acqua dei maschi italiani non finiscono mai. A fondo Giorgetti e Facci nei 200 rana, Filippo Magnini ha dato speranza alla staffetta 4x200 prima di restare senza forze negli ultimi 50 metri. Successo con record (6’58”55) mondiale (ti pareva) degli americani: Phelps secondo dietro il devastante tedesco Biedermann, gli altri recuperano e battono la Russia. Primato italiano (7’03”35) per il quartetto e per Brembilla (1’46”29) primo frazionista. Maglia chiude 5°, Belotti («Il nostro Phelps», dice Magnini) tocca 4°. SuperPippo esagera nelle prime due frazioni e acchiappa il terzo posto, poi paga. Sesto posto e un progetto per il futuro. «Devo decidere: ritirarmi, vivacchiare, o spendere gli ultimi tre anni pensando solo al nuoto. Ci riprovo. Ma ora vorrei allenarmi con Bernard o Cielo. Forse con Cielo diventerei troppo amico». Sottinteso: Bernard è forte, non simpatico. Intanto gli ha mandato i complimenti tramite un giornalista francese.
I costumi fanno miracoli. Il mondiale dei 50 rana donne è cambiato due volte in tre minuti, il tanto di due semifinali: dall’olandese Veldhuis alla svedesona Alshammer, 32 anni, una nonna della compagnia. Oggi tocca alla Filippi negli 800 sl: cerca una medaglia.

«Sono in 6ª corsia, quella della finale vinta nei 1500 sl», ammicca. E chiede un tifoso speciale: Raoul Bova. Phelps e il serbo Cavic (ieri record del mondo: 50”01) replicheranno la finale gialla di Pechino (i giudici videro primo l’americano) nei 100 farfalla.

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